SBLOCCO LICENZIAMENTI: LAVORATORE INVALIDO AL 100 PER CENTO LICENZIATO IL PRIMO GIORNO   

 

Il nostro paese torna lentamente alla normalità, una normalità invocata dalle maggiori forze politiche che però riporta l’Italia alle buone pratiche pre covid ovvero la possibilità da parte degli imprenditori di licenziare i propri lavoratori a piacere. Tra i primi a subire gli effetti della nuova normalità ritrovata è un lavoratore invalido al 100 per cento licenziato il 1 di luglio, primo giorno consentito dal nuovo decreto approvato dal nostro governo. 

Un lavoratore di una ditta di Segrate, la FLSmidth Maag Gear, una multinazionale del settore metalmeccanico che per il decreto approvato dal nostro governo non è in crisi e quindi può licenziare i propri lavoratori, è stato licenziato il 1 luglio ovvero il primo giorno in cui i licenziamenti sono ritornati possibili. Il lavoratore invalido al 100 per cento si è visto recapitare a casa la lettera nella quale gli viene spiegato che nello stabilimento dove lavora è in corso una riorganizzazione del lavoro, cioè uno snellimento del personale. Il lavoratore licenziato lavorava alle macchine a controllo numerico.

Per i sindacati questo è un atto di “cinismo” se si considera che il 51 enne rientra per legge tra le categorie protette. Il segretario della Fiom di Milano, Marco Mandrini, considera una “ingiustizia clamorosa quanto avvenuto nello stabilimento metalmeccanico di Segrate e così hanno deciso di impugnare il licenziamento e di chiedere l’immediato reintegro.

Ci dobbiamo stupire? Assolutamente, il capitalismo è questo che cerca di ottimizzare, o ridurre, al massimo i costi e perciò non ci dobbiamo stupire se un lavoratore invalido viene licenziato il primo giorno in cui questa pratica viene resa possibile di nuovo dopo il blocco dei licenziamenti. Ci hanno riempito la testa che dovevamo rendere il lavoro flessibile, che dovevamo tornare alla precedente normalità anche in campo lavorativo, questi sono i risultati: i primi ad essere licenziati sono i più deboli.

Se le aziende che possono ricorrere ai licenziamenti sono quelle che non sono in crisi la domanda che mi pongo è semplice e probabilmente banale: se una impresa non è in crisi perché dovrebbe licenziare i propri dipendenti? La risposta ovvia come la domanda è per ottenere lo stesso lavoro ad un costo minore. 

La nuova normalità sta tornando ed i problemi che ci siamo lasciati alle spalle ritornano con lei.

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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