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BORRELL PARAGONA LE SANZIONI CONTRO LA RUSSIA AD UNA DIETA  

 

Per Josef Borrell le sanzioni applicate dall’Unione Europea alla Russia sono come una dieta e per Ursula Von Der Leien la vittoria contro l’invasore russo è certa.

Durante la plenaria del Parlamento Europeo nel suo discorso Josef Borrell, alto rappresentante dell’UE per la politica estera, ha affermato che l’Unione europea non dovrebbe revocare le sanzioni imposte alla Russia in seguito alla sua operazione in Ucraina, anche se non hanno un effetto immediato, dato che funzionano come una “dieta”. 

“Penso che sia importante che insistiamo sul fatto che le sanzioni sono efficaci e che non possiamo revocare le sanzioni prima che abbiano avuto effetto”, ha detto Borrell in un interscambio con i deputati alla sessione plenaria di questa settimana a Strasburgo.

L’alto funzionario dell’Unione Europea ha paragonato l’effetto delle sanzioni ad una dieta. “Non hanno effetto immediato. Queste sono come una cura per dimagrire. Si inizia a fare una dieta e dopo una settimana ci lamentiamo che non abbiamo ancora perso molti chili”, ha detto, aggiungendo che è necessario “mantenere la costanza”, dato che “altrimenti i chili che abbiamo perso li guadagneremo di nuovo molto rapidamente”. “Questo richiede il suo tempo”, ha sottolineato.

Ha anche dichiarato che mentre il blocco comunitario vuole che i colloqui di pace tra Mosca e Kiev abbiano inizio  al più presto questa decisione dipende dai governanti ucraini. 

“Non so quando potranno o dovranno iniziare i negoziati di pace. […] Non sono io a consigliare il presidente dell’Ucraina, che è quello che sta affrontando un’invasione. Per noi, per l’UE, i negoziati prima iniziano meglio è”, ha notato. Allo stesso tempo, ha ricordato che le conversazioni di pace “non avvengono per caso o per miracolo”, ma quando le circostanze e “la volontà dell’aggressore” lo permettono.

Borrell inoltre ha espresso il suo desiderio che il conflitto “termini al più presto”, ma ha sottolineato che non è indifferente a come finirà. “Quanto prima sì, ma non in qualsiasi modo. Se smettiamo di aiutare l’Ucraina, la guerra potrebbe finire prima. Ma a voi non importa che la guerra finisca con un paese dominato da un paese aggressore? Non interessa come gli ucraini vivranno dopo la fine della guerra?”, ha detto.

Già in altri momenti Josef Borrell aveva affermato che la guerra con la Russia andava vinta sul campo e per questo ha annunciato che “nei prossimi giorni” farà una proposta agli Stati membri del blocco comunitario per concordare un nuovo pacchetto di assistenza militare a Kiev. “Le guerre si vincono con le armi”, ha detto confermando quanto affermato in precedenza. Se fosse approvato questo nuovo pacchetto di assistenza militare all’Ucraina questo sarebbe il sesto e l’ammontare complessivo degli aiuti forniti a Zelensky raggiungerebbe i 3 miliardi di Euro.

Ovviamente sulla stessa lunghezza d’onda,  riguardo alle sanzioni alla Russia, troviamo anche la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leien che ha dichiarato mercoledì durante un discorso al Parlamento europeo che il blocco comunitario non solleverà le sanzioni antirusse imposte dal conflitto in Ucraina.

“Voglio che sia  molto chiaro: non rimuoveremo le sanzioni. È il momento di rimanere fermi. È il momento di rimanere fermi e non di fare una politica di pacificazione”, ha detto l’alto funzionario, aggiungendo che Bruxelles avrebbe dovuto prestare attenzione agli appelli che avvertivano che “[il presidente russo Vladimir] Putin non si sarebbe fermato”. Quindi niente negoziati, ed avanti e pedalare …

Ursula Von Der Leien ha ammesso, nel suo discorso, che i mesi a venire “non saranno facili né per le famiglie che hanno difficoltà ad arrivare a fine mese né per le aziende”. Ma le sanzioni non dovevano schiacciare l’economia  russa in pochi giorni? Forse, come al solito, ci hanno preso in giro.

“Siamo chiari: c’è molto in gioco. Non solo per l’Ucraina, ma per tutta l’Europa e per il resto del mondo”, ha sottolineato la Presidente della Commissione Europea.

Ha anche sottolineato che non si tratta solo del conflitto tra Russia e Ucraina, indicando che il fronte si estende a livello energetico e politico. “È una guerra contro la nostra energia […] È una guerra dell’autocrazia contro la democrazia. E oggi mi presento qui con la convinzione che […] Putin fallirà e l’Europa vincerà”. .

Quindi secondo le dichiarazioni dei due alti funzionari europei siam ufficialmente  in guerra contro la Russia  le parole da loro pronunciate lo confermano senza possibilità di equivoci. Ma noi italiani e i cittadini europei davvero vogliamo questa guerra che per adesso si sta svolgendo solo in Ucraina ma che potrebbe estendersi in altre parti? E poi, sempre analizzando le parole espresse da Borrell e Von Der Leien, secondo la loro visione, non c’è altro modo che sconfiggere la Russia sul campo perché la guerra finisca. Ogni negoziato di pace sembra essere impossibile, quindi il conflitto si protrarrà all’infinito e noi continueremo a pagarne supinamente le conseguenze.

Per concludere nella nostra insulsa ed insignificante campagna elettorale tutti i partiti che si candidano dal 26 settembre a governare il nostro paese pare abbiano le idee ben chiare su come si dovrà sviluppare in futuro la crisi in Ucraina. Continuare a sostenere senza se e senza ma il regime di Kiev mettendo in pratica quanto espresso nelle parole dai due funzionari europei che hanno ben tracciato le linee politiche da tenere  seguendo  i consigli impartiti dalla Casa Bianca. Quelle poche forze politiche che mettono in discussione questo ordine mondiale o che chiedono ai due paesi belligeranti di sedersi ad un tavolo vengono sistematicamente tacitate ed escluse da qualunque dibattito politico sia televisivo che sulla carta stampata.

 

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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