L’UCRAINA HA USATO IL CORRIDOIO ALIMENTARE PER ATTACCARE SEBASTOPOLI CON I DRONI

La Russia accusa l’Ucraina di aver usato il corridoio sicuro creato per esportare il grano dai porti ucraini per realizzare l’attacco con droni di sabato contro il porto della città di Sebastopoli in Crimea e per questo è stato deciso di sospendere la partecipazione di Mosca a questa iniziativa a tempo indeterminato.
Mosca sospende a tempo indeterminato la sua partecipazione all’accordo alimentare dopo che Kiev ha attaccato le navi della Flotta del Mar Nero e le navi civili che hanno partecipato alla sua attuazione. Il Ministero della Difesa russo sostiene che l’attacco terroristico è stato commesso con la partecipazione di specialisti britannici.
“A seguito dell’atto terroristico compiuto dal regime di Kiev il 29 ottobre di quest’anno con la partecipazione di esperti britannici contro le navi della Flotta del Mar Nero e le navi civili coinvolte nella sicurezza del corridoio dei cereali, la parte russa sospende la sua partecipazione all’attuazione degli accordi sull’esportazione di prodotti agricoli dai porti ucraini”, recita il comunicato.
Il rappresentante permanente della Russia all’ONU, Vasili Nebenzia, in una lettera al segretario generale dell’organizzazione internazionale, António Guterres ha scritto che il corridoio umanitario sicuro utilizzato per l’esportazione di cereali dai porti ucraini è stato sfruttato per coprire l’attacco alle navi russe nella baia di Sebastopoli.
“L’attacco è stato coperto con i corridoi sicuri destinati all’attuazione della cosiddetta iniziativa del Mar Nero”, si legge nella lettera, citata da Tass.
Il diplomatico russo ha anche sottolineato che le navi e le infrastrutture portuali attaccate a Sebastopoli sabato mattina sono state utilizzate per garantire la sicurezza del corridoio umanitario. La lettera precisa che, a causa dell’attacco, la Russia non può più garantire la sicurezza delle navi civili che navigano come parte del patto, quindi sospende la sua partecipazione all’iniziativa a tempo indeterminato a partire da questo sabato.
Il 22 luglio, la Russia, la Turchia e l’ONU hanno firmato a Istanbul un accordo per sbloccare l’esportazione di cereali e fertilizzanti dall’Ucraina in mezzo alle ostilità. I rappresentanti del governo ucraino hanno firmato un documento simile con Ankara e i rappresentanti delle Nazioni Unite. Inoltre, la Russia ha firmato un memorandum con l’ONU per facilitare l’esportazione di fertilizzanti e prodotti agricoli russi nei mercati internazionali.
Il 1° agosto, dopo una pausa di più di cinque mesi, la prima nave carica di grano ucraino è uscita dal porto di Odessa. Dall’inizio dei trasporti al 23 ottobre, secondo il Centro congiunto di coordinamento, 383 navi hanno prelevato più di 8,6 milioni di tonnellate di grano e altri alimenti dall’Ucraina.
Questa iniziativa, secondo i promotori, doveva servire per scongiurare una crisi alimentare nei paesi più poveri ma la maggior parte delle navi contenenti cereali salpate dai porti ucraini si è diretta verso l’Unione Europea. Solo una piccola percentuale del grano ha invece raggiunto le nazioni più povere che hanno bisogno di questo cereale per sfamare milioni di persone che stanno soffrendo la fame.
Sorge quindi il sospetto che tutto il programma sia stato creato non per aiutare i popoli bisognosi ma per continuare ad alimentare i milioni di europei che rischiavano di restare senza pane, pasta e pizza.

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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