Proteste in KosovoProteste in Kosovo

LE VIOLENZE CONTRO LA MINORANZA SERBA IN KOSOVO CONTINUANO 

 

Non si fermano le violenze compiute dalla maggioranza albanese nei confronti delle minoranze di origine serba nel Kosovo nonostante le rassicurazioni delle autorità di Pristina.

Nelle settimane scorse a seguito di vari atti violenti compiuti dalla maggioranza albanese nei confronti delle minoranze serbe nel Kosovo, al confine con la Serbia, i serbi residenti avevano eretto barricate in varie strade. A seguito della mediazione delle forze della missione Key Force (Kfor) con le autorità di Pristina le barricate erano state rimosse ed era stata assicurazione alla minoranza serba che vive in Kosovo che la situazione si sarebbe normalizzata.

Purtroppo, nonostante le rassicurazioni, le violenze verso la minoranza serba sono continuate. Nella notte tra il 5 ed il 6 gennaio due atti violenti commessi da kosovari, di origine albanese, nei confronti di serbi hanno riacceso le tensioni.

Nella notte che precede l’Epifania, giorno in cui gli ortodossi celebrano il Natale, un individuo ha sparato da un’auto in corsa contro due giovani che si recavano alla messa notturna. I serbi sono di religione ortodossa e quindi celebrano la natività nei giorni 6 e 7 gennaio.

Il primo fatto violento è avvenuto nella città di Štrpce, nel sud del Kosovo, sono stati feriti due ragazzi, Stefan Stoyanovich di 11 anni ha riportato una ferita ad una spalla ed è ricoverato nell’ospedale di Graçanitse. La pallottola ha colpito la spalla del giovane che per fortuna, dopo l’operazione, si trova in condizioni soddisfacenti. La polizia ha fermato il presunto aggressore ma dopo alcune ore è stato rilasciato dimostrando che le autorità di Pristina non danno troppa importanza a fatti di estrema gravità come questo.

La piccola cittadina di Štrpce, di 4500 abitanti, situata nel sud del Kosovo è un enclave serba circondata da cittadine di soli albanesi. A differenza del nord del Kosovo dove la polizia è gestita dai serbi, qui è tutto in mano alle forze di Pristina. La gente è scesa in strada perché ha paura ed è stanca di queste aggressioni e per questo hanno bloccato la strada Strpce-Uroševac con una barricata. 

Il secondo atto violento contro la minoranza serba è avvenuto la stessa notte di Natale. Un gruppo di albanesi ha picchiato Stefan Tomić,18 anni, mentre lui e suo fratello stavano tornando dalla messa natalizia a Klokot,piccola cittadina a maggioranza serba del sud-est del Kosovo.

Dopo la funzione religiosa il giovane si stava recando a casa, quando è stato aggredito da un gruppo di albanesi lungo la strada. Stefan ha riportato ferite agli occhi, alle braccia, all’addome e alle gambe. Ora si trova ricoverato in ospedale. 

Questi attacchi continuano da anni tra l’indifferenza e la copertura della Kfor e l’appoggio del governo di Pristina. Il governo di Pristina non ha mai nascosto l’intenzione di eliminare le enclavi serbe, soprattutto quelle al sud. Non potendolo fare ufficialmente,perpetra un regime di terrore per costringere i serbi ad andarsene. Migliaia di serbi sono scappati in questi anni,ma in tanti non vogliono lasciare la propria terra. 

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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