Il gasdotto North StreamIl gasdotto North Stream

SABOTAGGIO AL  NORTH STREAM: IL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL’ONU SI RIUNISCE 

 

Si è riunito ieri il Consiglio di Sicurezza dell’Onu su richiesta della Russia per analizzare i recenti sviluppi sul sabotaggio dei gasdotti North Stream 1 e 2 che vedono implicati gli Stati Uniti.

Durante la riunione il rappresentante permanente della Russia all’ONU Vasili Nebenzia ha suggerito al segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres di creare una commissione indipendente per indagare sul sabotaggio contro i gasdotti Nord Stream e Nord Stream 2.

“Purtroppo non abbiamo altro modo di sapere la verità. Le indagini che i paesi nordici e la Germania stanno conducendo non solo non sono trasparenti, ma, come è ovvio, hanno l’unico obiettivo di coprire le loro impronte e proteggere il loro grande fratello americano”, ha sottolineato il diplomatico russo. “Non siamo autorizzati ad accedere e tutte le richieste sono arrogantemente ignorate”, ha aggiunto.

Nebenzia ha inoltre sottolineato che è strano che i paesi menzionati, che partecipano alle indagini, non abbiano precedentemente richiesto questa riunione. “Inutile dire che non c’è e non ci può essere fiducia in loro”, ha aggiunto. Il diplomatico russo ha continuato dichiarando che il suo paese sa chi ha causato il danno ai gasdotti e che i colpevoli dovranno risarcire la Federazione Russa per il danno causato.

Da parte sua, il sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli affari politici Rosemary DiCarlo ha affermato che l’organizzazione non può confermare o verificare le accuse di sabotaggio dei gasdotti. Allora a cosa serve l’Organizzazione delle Nazioni Unite se non ha poteri per realizzare una semplice indagine come questa, verrebbe da chiedersi.

“Data la sensibilità di questa questione e la speculazione che la circonda, chiediamo a tutte le parti di agire con moderazione e di astenersi dalla speculazione”, ha sottolineato Rosemary DiCarlo.

Seymour Hersh, come noto, ha rivelato in un’inchiesta giornalistica pubblicata sul suo blog come gli Stati Uniti abbiano piazzato gli esplosivi sotto i gasdotti e poi li abbiano fatti esplodere con la complicità della Norvegia. Queste rivelazioni sono state ovviamente dichiarate del tutto false dall’amministrazione di Joe Biden.

Il portavoce della Sicurezza Nazionale della Casa Bianca John Kirby ha detto domenica scorsa durante un’intervista con Fox News che gli Stati Uniti non sono stati coinvolti nel sabotaggio dei gasdotti.”È una storia completamente falsa, non c’è niente di vero in essa […] Non un pizzico di verità. Non è vero. – Nessun agente degli Stati Uniti è implicato”, ha assicurato il funzionario e noi ovviamente gli crediamo …

Appoggio totale alla versione degli Stati Uniti ovviamente arriva anche dall’Unione Europea che non ha commentato le rivelazioni del giornalista statunitense. “Non abbiamo commentato le speculazioni sugli autori dell’atto di sabotaggio contro i gasdotti Nord Stream. L’unica base per qualsiasi possibile risposta a questa domanda è un’indagine ufficiale”, ha detto il rappresentante del servizio stampa della Commissione Europea Andrea Masini a TASS.

Allora perché non facciamo un’indagine ufficiale a cui deve chiaramente anche partecipare la Russia in quanto parte lesa come chiesto dalla Commissione Europea? E’ troppo facile lanciare il sasso e poi ritirare la mano: è facile quindi chiedere un’indagine ufficiale e poi non permettere alla parte lesa di partecipare o visionare i documenti redatti fino ad oggi. E’ fin troppo evidente che il sabotaggio non è stato compiuto da Mosca come in principio hanno cercato di farci credere ma da un’altra potenza e gli Stati Uniti avevano cento mila motivi per compiere il sabotaggio.

Sono stati colti con le mani nella marmellata e continuano ancora a negare e l’Unione Europea, da buon suddito com’è, gli regge il lume.

 

Andrea Puccio www.occhisulmondo.info

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