VICTORIA NULAND: KIEV HA ABBANDONATO I COLLOQUI DI ISTAMBUL DOPO AVER CONSULTATO GLI ALLEATI
L’ex vice segretario di stato degli Stati Uniti Victoria Nuland, in un’intervista, conferma che gli accordi di Istambul tra Russia e Ucraina del 2022 sono stati abbandonati dal governo di Kiev dopo il consiglio dei partner occidentali.
Il primo ministro britannico Boris Johnson aveva dichiarato in precedenza che i negoziati di pace tra Russia e Ucraina erano stati interrotti bruscamente dopo la sua visita a Kiev, adesso è anche il vice segretario di stato degli Stati Uniti Victoria Nuland a confermare che dietro il boicottaggio dei colloqui di Istanbul ci sono state pressioni occidentali.
Nell’intervista Victoria Nuland dichiara che “è diventato chiaro a noi, chiaro agli inglesi, chiaro agli altri, che la condizione principale di Putin era nascosta in un allegato a questo documento su cui stavano lavorando. E includeva limiti sui tipi precisi di sistemi d’arma che l’Ucraina avrebbe potuto avere dopo l’accordo, in modo tale che l’Ucraina sarebbe stata fondamentalmente sterilizzata come forza militare”.
La situazione che si sarebbe delineata per Kiev non poteva essere accettata dagli Stati Uniti e soci. Hanno armato fino ai denti Kiev per anni, hanno manipolato le menti degli ucraini insinuando nelle loro coscienze che i russi sono il male assoluto, hanno fatto di tutto perché scoppiasse il conflitto e adesso, per raggiungere la pace, l’Ucraina sarebbe diventata da un giorno all’altro una nazione su cui non si poteva più contare per portare avanti la guerra per procura contro Mosca.
Secondo l’ex segretario di Stato nel documento “non c’erano vincoli simili sulla Russia”, quindi, per lei e i partner occidentali, l’accordo era sbilanciato verso Mosca.
“La Russia non era tenuta a ritirarsi, la Russia non era tenuta ad avere una zona cuscinetto dal confine ucraino, non era tenuta ad avere gli stessi vincoli sui suoi militari di fronte all’Ucraina”, continua Victoria Nuland.
Per questo motivo “le persone all’interno dell’Ucraina e le persone al di fuori dell’Ucraina hanno iniziato a fare domande sul fatto che questo fosse un buon affare, ed è stato a quel punto che è crollato”, conclude.
Quindi per Victoria Nuland è stato meglio abbandonare il tavolo dei negoziati, continuare la guerra, procurare morti e distruzioni in Ucraina, piuttosto che continuare a negoziare. E’ chiaro che nessuno, in quel momento come adesso in occidente, ha intenzione di trovare una via negoziale al conflitto in corso perché Mosca va sconfitta sul campo. Questa era la strategia iniziale e questa così è rimasta.
Resta comunque il fatto che i negoziati sono stati boicottati dai sostenitori di Zelensky, come in precedenza affermato da Boris Johnson e confermato anche dai negoziatori ucraini come il rappresentante di Kiev Arahami. Per poi convincere l’opinione pubblica mondiale che di Putin non ci si poteva fidare è stata inscenata la finta strage russa a Bucha. Il pubblico, adeguatamente ammaestrato dai soliti compiacenti mezzi di informazione che hanno digerito senza batter ciglio la storia occidentale sui fatti, si sono indignati e hanno appoggiato la narrativa a loro proposta.
Ieri, come oggi, il governo di Zelensky non ha alcuna autonomia e dipende interamente dalle decisioni della Casa Bianca, avallate poi dai sudditi europei.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info
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