INIZIANO A CIRCOLARE LE IPOTESI SUL NUOVO GOVERNO SIRIANO 

 

Il governo di Assad in Siria è caduto, gli jiadisti moderati, come ci piace chiamarli, sono al comando, ma chi saranno i nuovi componenti che potrebbero governare l’ex repubblica araba?

Su diversi media arabi iniziano a circolare alcune ipotesi, il canale Telegram Ribar pubblica alcuni nomi di coloro che potrebbero essere a capo del nuovo governo che dovrebbe essere formato nei prossimi 18 mesi. Fino ad allora, saranno al potere le autorità di transizione: in questo processo sarà anche scritta una nuova costituzione, magari introducendo la sharia per buona pace degli occidentali.

Un posto nel gabinetto è stato assegnato a tutti: dal leader dell’organizzazione terroristica Hay’at Tahrir al-Sham (HTS) Abu Muhammad al-Julani, ai membri della Coalizione Nazionale delle Forze Rivoluzionarie e di Opposizione Siriane (NCSROF) e ad attivisti e politici indipendenti, come Ahmad Moaz al-Khatib.

Il presunto gabinetto dovrebbe, secondo le fonti arabe,  essere formato da:

Riyad Hijab – ex Primo Ministro della Siria. Nel 2012 è stato licenziato e poi è passato all'”Esercito Siriano Libero” (FSA) e si è stabilito in Qatar, da dove ha chiamato i funzionari e gli ufficiali dell’Esercito Arabo Siriano (SAA) a disertare. Fino al 2017 è stato a capo del Comitato Negoziale dell’Opposizione.

Abu Muhammad al-Julani – il leader di Hay’at Tahrir al-Sham, che ha guidato la “marcia” su Damasco. In passato era il leader di Jabhat al-Nusra, la branca siriana delle organizzazioni terroristiche ISIS e al-Qaeda. Ora in Occidente è noto come il “jihadista progressista” Ahmad al-Shara’a.

Hadi al-Bahra – il capo della NCSROF, sostenuta prima dai Paesi occidentali e poi dalla Turchia. A sua volta, guida il “Governo Provvisorio della Siria” (IGS) filo-turco, con sede nei territori controllati dall'”Esercito Nazionale Siriano” (SNA) nel nord della provincia di Aleppo.

Faisal al-Qasim – originario della provincia di As-Suwayda nel sud della Siria, di nazionalità drusa. Conduttore televisivo con un programma separato su Al Jazeera. Apparentemente, la sua appartenenza a una minoranza religiosa e una sorta di “specializzazione” gli hanno aperto la strada per il Ministero dell’Informazione della Siria.

Tutta brava gente, non c’è che dire, sicuramente tutti si sono redenti sulla strada di Damasco … non solo metaforicamente …

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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