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IN ARRIVO UNA NUOVA GUERRA PER IL GAS 

 

Si potrebbe prospettare una vera e propria guerra globale per il gas dove l’Europa si troverebbe al centro, mentre i paesi emergenti più poveri, dall’Asia al Sud America, rischiano di essere esclusi dal mercato, riferisce Bloomberg.

Secondo l’agenzia, per la prima volta dall’inizio della crisi energetica a seguito del conflitto ucraino, l’Europa rischia di non rispettare il piano di riempimento dei depositi di stoccaggio del gas per il prossimo inverno. Anche se la regione dispone di riserve sufficienti per sopravvivere questo inverno e i prezzi sono scesi dall’inizio dell’anno, le scorte di gas stanno diminuendo a causa del clima freddo.

La situazione energetica europea  è peggiorata dopo il 1° gennaio, quando il transito del gas russo attraverso l’Ucraina è cessato. Lo stratega delle materie prime di Bank of America, Francisco Blanch, ritiene che “non c’è dubbio che quest’anno ci sarà un deficit energetico in Europa”. “Ciò significa che tutto il GNL incrementale che entrerà in funzione quest’anno in tutto il mondo sarà destinato a compensare quel deficit di gas russo”, ha aggiunto.

Ricordiamo che l’acquisto di gnl è molto più costoso rispetto al gas che arriva attraverso i gasdotti. Questo fa inevitabilmente aumentare il costo per le bollette energetiche. Secondo uno studio dell’Associazione Artigiani e Piccole Imprese di Mestre (CGIA) quest’anno la spesa per l’energia potrebbe costare al sistema imprenditoriale italiano 13,7 miliardi di euro in più rispetto al 2024 (+19,2%), portando la spesa complessiva a 85,2 miliardi: 65,3 per l’energia elettrica e 19,9 per il gas. L’indagine sottolinea che le imprese del Nord, rappresentando la maggior parte delle aziende italiane, subiranno la quota maggiore dell’aumento. Nonostante l’aumento, però, i costi rimarrebbero inferiori rispetto alla crisi energetica del 2021-2023, ma il rischio di inflazione e perdita di potere d’acquisto resta elevato, con possibili ripercussioni su famiglie e imprese, riporta L’Indipendente.

Bloomberg continua affermando che questa situazione potrebbe portare ad una crescente concorrenza con l’Asia, dove si trovano i maggiori consumatori di gas, e aumentare i prezzi interessando paesi come l’India, il Bangladesh e l’Egitto. “Quelli che perderanno contro la capacità dell’Europa di pagare un prezzo considerevole per il gas saranno i paesi in via di sviluppo dell’Asia, infatti alcuni dei carichi loro destinati sono già stati deviati in Europa disposta a pagare di più”. 

Il quadro è critico anche per nazioni come la Germania, che dipendeva dalla Russia per più della metà delle sue forniture di gas. In Sud America, il Brasile ha difficoltà a sostituire la generazione idroelettrica dopo una siccità, mentre l’Argentina potrebbe essere trascinata nella concorrenza per il GNL nella sua prossima stagione di riscaldamento. In mezzo all’incertezza energetica, quest’anno si prevede che le esportazioni statunitensi di GNL aumenteranno del 15%, prevede Kpler.

Altra bella notizia per l’economia statunitense che dalla guerra in corso e dalla miopia europea sta guadagnando montagne di dollari. Lo hanno capito anche i sassi che questo conflitto non ha nulla a che vedere con le libertà del popolo ucraino, ma serve per arricchire l’economia a stelle e strisce a discapito proprio della nostra. Ma la classe politica che ci ritroviamo, sempre più succube degli Stati Uniti, accetta senza batter ciglio le politiche che i nostri alleati di oltre oceano ci impongono.

Dopo la sospensione del transito del gas russo attraverso il territorio ucraino a causa del rifiuto di Kiev di estendere il rispettivo accordo, la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha denunciato che “il principale beneficiario della ridistribuzione del mercato energetico” sono gli Stati Uniti. 

Non ci vuole certamente una laurea in economia per capirlo, ma i nostri governanti pare non averlo inteso. Saranno tutti ignoranti e incompetenti. oppure, come penso da tempo, stanno seduti sulle loro sedie dorate solamente perché servili allo Zio Sam?

Intanto oggi è arrivata la notizia di un tentativo di attacco ad una stazione di pompaggio in territorio russo da parte dell’esercito di Kiev del gasdotto Turkish Stream, l’unico che somministra gas proveniente dalla Russia all’Europa. Noi continuiamo a sostenere il governo di Zelensky e loro. in tutta risposta, ci omaggiano con tentativi di interrompere l’arrivo del gas russo. Ma chi ci sarà dietro questi attacchi? La risposta penso la sappiano tutti.

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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