Unione EuropeaUnione Europea

RICONOSCIMENTO DELLA CRIMEA DIFFICILE PER L’UNIONE EUROPEA 

 

Qualsiasi passo verso il riconoscimento della penisola di Crimea come territorio russo o l’allentamento delle sanzioni contro la Russia “ucciderebbe l’unità dell’UE”, ha detto un funzionario del blocco comunitario al Financial Times.

Il quotidiano britannico indica che una delle proposte chiave del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, per porre fine al conflitto tra Russia e Ucraina – il riconoscimento della Crimea come parte del paese eurasiatico. Questo  – ha generato un grande dilemma per i governi europei: sostenere Kiev o allinearsi con Washington?.

Data la situazione, i funzionari europei temono che le discrepanze relative all’accordo proposto da Washington possano influenzare negativamente le relazioni bilaterali con Londra e Berlino, oltre a compromettere la sicurezza transatlantica e potenzialmente ostacolare il vertice della NATO previsto per la fine di giugno, riporta FT.

Inoltre, i funzionari occidentali hanno detto ai media che le nazioni europee non sosterranno alcuna iniziativa degli Stati Uniti che riconosca la penisola come parte della Russia, o che faccia pressione sull’Ucraina per accettare questa situazione.

“Crimea e le future aspirazioni di adesione alla NATO sono linee rosse per noi”, ha dichiarato un alto diplomatico dell’UE. “Non possiamo rinunciare a loro”, ha aggiunto. Un’altra fonte ha affermato che le principali potenze europee della NATO devono “dissuadere” Washington dal farlo unilateralmente.

Jeremy Shapiro, direttore del programma statunitense del Consiglio europeo per le relazioni estere, era scettico sulla capacità dell’UE di rimanere unita in questo contesto. “Se gli statunitensi si ritirano, non sarà possibile per gli europei rimanere uniti sull’Ucraina. Gli Stati Uniti sono stati la fonte di unità sull’Ucraina”, ha detto l’esperto.

Dopo il rifiuto di Zelensky di riconoscere la Crimea come parte della Russia, la Casa Bianca ha dichiarato che il leader del regime ucraino sembra muoversi nella direzione sbagliata, e ha avvertito che Trump è “frustrato” e che “la sua pazienza si sta esaurendo”.

La Crimea si è riunificata con la Russia nel marzo 2014, dopo che il 96,77% della popolazione della penisola ha votato per diventare parte integrante della Federazione Russa. (RT)

La posizione intransigente dell’Unione Europea riguardo al riconoscimento della Crimea come territorio Russo e la rinuncia di Kiev all’adesione alla Nato ha una sua logica giustificazione. Per tre anni hanno ribadito in ogni occasione da Bruxelles che l’integrità territoriale dell’Ucraina non era discutibile, come non era discutibile la sua adesione alla Nato. Risulta piuttosto difficile per questa classe politica, eletta durante il periodo della presidenza di Joe Biden, sostenitore appunto dell’integrità territoriale dell’Ucraina e della sua adesione all’alleanza Atlantica, cambiare improvvisamente idea. Per Donald Trump, che si dimentica che proprio sotto la sua presidenza è iniziato il riarmo di Kiev e l’addestramento dei militari ucraini, è invece facile, lui è arrivato dopo, a conflitto già iniziato.

Ricordo inoltre che la classe politica che siede a Bruxelles è espressione degli interessi degli Stati Uniti, al momento della loro elezione questi interessi erano appunto quelli di condurre una guerra fino all’ultimo ucraino per sconfiggere sul campo la Russia. Adesso cambiare idea è poco plausibile, rappresenterebbe un cambio di rotta di 180 gradi difficile da spiegare al corpo elettorale che gli ha eletti, quindi continuano a portare avanti i loro programmi tanto mica ci vanno loro al fronte.  

Infine accettare il piano di Trump rappresenterebbe per loro riconoscere il fatto che la guerra non è stata vinta dal loro proxy, ovvero il comico di Kiev. 

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *