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I SERVIZI SEGRETI UCRAINI DIETRO L’ATTENTATO AL GENERALE RUSSO 

 

Ignat Kuzin, l’uomo che ha piazzato una bomba su un’auto che venerdì ha ucciso Yaroslav Moskálik, vice capo della direzione operativa principale dello stato maggiore delle forze armate russe, oggi ha riconosciuto di essere stato reclutato da Kiev in cambio di una ricompensa.

“Kuzin ha riferito di essere stato reclutato dai funzionari del Servizio di sicurezza ucraino in cambio di un risarcimento monetario, che lo hanno contattato e che lo hanno informato sui compiti specifici che gli erano stati assegnati”, ha detto la portavoce del Comitato d’inchiesta russo, Svetlana Petrenko.

Per l’assassinio di Yaroslav Moskálik gli sono stati promessi 18 mila dollari. Nell’ambito dell’indagine, Kuzin ha descritto la cronologia delle sue azioni dal momento in cui ha iniziato i preparativi fino a quando ha commesso il crimine.

Secondo la testimonianza dell’uomo, è arrivato nel settembre 2023 in Russia, dove viveva nella provincia di Mosca, in attesa di istruzioni specifiche dal suo supervisore del Servizio di sicurezza ucraino (SBU). Nel settembre 2024, dopo aver ricevuto informazioni su Moskálik come bersaglio di un attacco terroristico, Kuzin ha iniziato a raccogliere i dati necessari su di lui.

Per fare ciò, nel novembre 2024, si è trasferito in un appartamento che ha affittato nello stesso palazzo dove abitava la vittima, nella città di Balashija, nella provincia di Mosca, da dove ha monitorato i suoi movimenti e appreso la sua routine quotidiana. Ha acquistato un’auto Volkswagen Golf e l’ha parcheggiata all’ingresso un mese prima dell’attacco terroristico pianificato.

Nel marzo di quest’anno, in un nascondiglio a Balashija, Kuzin ha ricevuto i componenti di un ordigno esplosivo pronto all’uso, nonché i sistemi di videosorveglianza e controllo che ha installato nell’auto. Dopo aver completato i preparativi, il 23 aprile 2025, Kuzin si è nascosto.

L’esplosione è avvenuta in remoto il 25 aprile 2025, quando Moskalik ha oltrepassato il cancello della sua casa. Il segnale per far esplodere l’ordigno esplosivo è stato inviato da un membro dei servizi speciali ucraini, ancora non identificato, secondo l’immagine video che stava ricevendo.

“Kuzin ha pienamente ammesso la sua colpevolezza e ha espresso la sua disponibilità a confermare tutto ciò che ha detto durante l’interrogatorio durante la verifica della sua testimonianza sulla scena. Una richiesta di arresto dell’imputato è stata presentata in tribunale”, si legge nel comunicato del comitato d’inchiesta.

Secondo l’agenzia, sono state ordinate le perizie necessarie nel procedimento penale, comprese quelle degli esplosivi, forensi e altri. In collaborazione con il Servizio federale di sicurezza russo e il Ministero dell’Interno russo, vengono ricercate inoltre altre persone che potrebbero essere coinvolte nell’attentato. (RT) 

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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