Bombardamento nella striscia di GazaBombardamento nella striscia di Gaza

NETANYAHU: SIAMO ALLA VIGILIA DI UNA MASSICCIA INVASIONE A GAZA 

 

Il gabinetto politico-militare di Israele ha approvato all’unanimità un piano operativo per ottenere il controllo totale del territorio della Striscia di Gaza, ha annunciato lunedì Dmitri Gendelman, consigliere dell’Ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, sul suo canale Telegram.

Gli obiettivi del piano sono ufficialmente la cattura e il mantenimento di territori a Gaza, lo spostamento della popolazione civile verso sud per garantire la loro sicurezza, impedire l’accesso agli aiuti umanitari al movimento palestinese di Hamas e attacchi di massa contro le infrastrutture e i posti di comando dei terroristi, ma nasconde la volontà del governo israeliano di occupare permanentemente la striscia di Gaza.

“Questo è un piano realistico ed efficace che raggiunge due obiettivi principali: sconfiggere Hamas e liberare i nostri ostaggi”, ha dichiarato Netanyahu, assicurando che, a differenza delle operazioni precedenti, non si tratta di un’operazione  una tantum, ma della cattura completa di territori e dell’istituzione di un controllo sostenibile su di essi. A quindi aggiunto che l’operazione inizierà dopo la visita di Donald Trump la prossima settimana in Israele. Vedremo se il nuovo pacifista darà luce verde alla soluzione finale.

Da parte sua il ministro delle finanze israeliano, Bezalel Smotrich, ha detto senza mezzi termini che occuperanno l’enclave palestinese e smetteranno di avere paura della parola “occupazione”, assicurando che una volta iniziata la nuova offensiva non ci sarà alcun ritiro dai territori nemmeno in cambio di ostaggi.

Di fronte a queste dichiarazioni che non nascondono nemmeno minimamente le intenzioni di Israele la comunità internazionale dovrebbe prendere seri provvedimenti contro Tel Aviv, ma, come sempre accade quando si parla di Israele nessuno ha il coraggio di intervenire. L’Unione Europea si limita ad esprimere le proprie preoccupazioni di fronte all’imminente attacco sulla striscia di Gaza e esorta il governo israeliano a usare moderazione. Sai quanto gli importa a Netanyahu e soci delle preoccupazioni di Bruxelles, se non fossimo i soliti servi dovremmo prendere serie misure contro Tel Aviv. 

Il primo ministro Netanyahu rispondendo ad alcune domande ha affermato che “siamo alla vigilia di un’invasione massiccia di Gaza”, aggiungendo poi che “la popolazione sarà spostata per la propria protezione, qualsiasi territorio che le forze israeliane conquisteranno non verrà ceduto e che i soldati che entreranno non si ritireranno”. . Mentre sulla possibilità della creazione di una commissione statale per indagare sui fatti del 7 ottobre sostiene che “dobbiamo farlo, ma alla fine della guerra”.

Intanto le morti a Gaza non si fermano, oggi almeno 19 persone hanno perso la vita nei bombardamenti delle forze di difesa israeliane contro la striscia.

Gli attacchi si sono concentrati nel quartiere di Al-Karama, a nord-ovest di Gaza, dove tre missili hanno colpito una torre residenziale, causando la morte di almeno 15 persone, tra cui donne e bambini, riferisce Al Mayadeen.

A Beit Lahia, una casa che ospitava gli sfollati è stata presa di mira da un attacco aereo, con almeno sei martiri e quattro feriti, mentre a Qizan Rashwan, a sud-ovest di Khan Yunis, due palestinesi sono morti durante un’altra offensiva israeliana.

Durante la notte tra domenica e lunedì mattina, l'”esercito” di occupazione ha bombardato Rafah e il quartiere di Al-Tuffah, distruggendo cinque case con esplosivi ad alta potenza. Allo stesso tempo, ha impedito alle organizzazioni internazionali di accedere ai depositi di carburante destinati agli ospedali, sostenendo che si trovano in “zone rosse” mettendo a rischio la continuazione dei già precari servizi sanitari alla popolazione.

L’intensificarsi dell’assedio israeliano aggrava il crollo umanitario a Gaza, dove cibo, acqua potabile, medicine ed energia scarseggiano. La distruzione di case, le vittime civili e le restrizioni agli aiuti umanitari hanno creato una situazione insostenibile per oltre due milioni di persone intrappolate sotto il fuoco costante.

Tutto ciò avviene nella nota e oramai scandalosa indifferenza dei nostri governanti che si nascondono dietro la classica retorica del diritto di Israele a difendersi, esprimendo, nel migliore dei casi, la necessità di moderazione nelle incursioni delle forze di difesa israeliane. 

Siete tutti complici.

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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