La bandiera del partito dei lavoratori del KurdistanLa bandiera del partito dei lavoratori del Kurdistan

IL PARTITO DEI LAVORATORI DEL CURDISTAN SI SCIOGLIERA’

 

Il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) annuncerà questa settimana il suo scioglimento definitivo e la fine della sua resistenza armata contro la Turchia.

Secondo quanto rivelato dal sito del Middle East Eye, la decisione è stata presa su proposta del leader storico del PKK, Abdullah Öcalan, che lo scorso febbraio ha chiesto all’organizzazione di cessare le sue azioni militari e porre fine a più di quattro decenni di scontri con lo Stato turco.

Tra il 5 e il 7 maggio, il PKK ha tenuto una conferenza per discutere la proposta di Öcalan. Al termine della conferenza è stato riferito che sono state prese decisioni di importanza storica, che saranno diffuse nei prossimi giorni insieme a documenti e dettagli complementari.

Anche se il meccanismo per la riconsegna delle armi non è definito, fonti diplomatiche citate dal Middle East Eye indicano il coinvolgimento dell’Iraq nel processo di raccolta e registrazione delle armi, con il sostegno dei paesi vicini.

È previsto inoltre il ritorno di combattenti stranieri schierati in Siria nei loro paesi d’origine. Coloro che decideranno di lasciare la lotta armata potrebbero essere integrati nei sistemi politici nazionali corrispondenti, un passaggio interpretato dagli analisti come un tentativo di incanalare il loro attivismo verso percorsi istituzionali.

Da parte loro, alti dirigenti del Movimento delle Società Unite in Kurdistan (KCK), braccio politico del PKK in Iraq, sarebbero stati trasferiti in paesi terzi, in coordinamento con i governi della regione.

Alcuni capi del PKK potrebbero essere trasferiti nella città di Sulaymaniyah, nell’Iraq orientale, un territorio controllato dal Partito Patriottico Curdo (PUK) o dall’Unione Nazionale Curda, offrendo loro protezione in un ambiente affine.

Questo passo rappresenterebbe una svolta radicale nella storia del PKK, classificato come gruppo terroristico dalla Turchia, dagli Stati Uniti e dall’Unione europea, ma anche considerato da molti curdi come un simbolo di resistenza.

Fondato nel 1978, il PKK ha condotto una lotta armata per l’autonomia curda nel sud-est della Turchia. L’eventuale dissoluzione riconfigurerà gli equilibri politici e di sicurezza nella regione, in particolare in Turchia, Iraq e Siria, dove il movimento curdo ha svolto un ruolo strategico per decenni. (Al Mayadeen)

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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