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PUTIN PROPONE NEGOZIATI DI PACE CON KIEV A ISTAMBUL 

 

La tregua introdotta dalla Russia per le celebrazioni dell’80esimo anniversario della vittoria nella seconda guerra mondiale è cessata alle ore 24 del 10 maggio, un’ora e mezzo dopo il presidente russo Vladimir Putin ha tenuto una conferenza stampa nella quale ha riferito dei suoi colloqui con i vari leader mondiali intervenuti alle celebrazioni.

La conferenza stampa, molto attesa dopo che dai paesi europei era stato chiesto di prorogare il cessate il fuoco per altri trenta giorni nei quali sarebbero dovuti tenere colloqui tra le parti in conflitto, è stato il momento per il presidente Putin per lanciare una proposta al governo di Zelensky e ai suoi sostenitori occidentali.

Durante il suo discorso, il presidente russo ha dichiarato che propone di riprendere senza condizioni preliminari i negoziati diretti tra Russia e Ucraina che sono stati interrotti nel 2022. In questo contesto, ha ribadito ancora una volta che il paese eurasiatico non ha mai abbandonato il dialogo con la parte ucraina; questo è stato fatto da Kiev quando è uscito dai negoziati con Mosca.

Quindi, Putin ha proposto di riprendere i colloqui diretti giovedì prossimo, 15 maggio, nella città turca di Istanbul, dove in precedenza si sono svolti negoziati tra le due parti in conflitto prima che l’Ucraina decidesse di abbandonarli.

“Abbiamo ripetutamente proposto misure per cessare il fuoco e non abbiamo mai rifiutato il dialogo con la parte ucraina. Non siamo stati noi a rompere le trattative nel 2022, è stata la parte ucraina. In questo senso, nonostante tutto, proponiamo che le autorità di Kiev riprendano i negoziati che hanno interrotto alla fine del 2022”, ha affermato il leader russo.

“Riprendere i negoziati diretti, senza alcuna condizione preliminare. Suggeriamo di iniziare senza indugio giovedì prossimo, 15 maggio. A Istanbul, dove si sono svolte in precedenza, e dove sono state interrotte”, ha detto. Ha poi precisato che domani è prevista una conversazione telefonica tra lui e il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, per chiedere la sua assistenza per tenere questi negoziati.

Putin ha ricordato che l’Ucraina non ha rispettato nessuno dei tre cessate il fuoco precedenti. Non ha rispettato quello dove veniva chiesto di non attaccare le infrastrutture energetiche per trenta giorni proposto dopo la sua telefonata con Trump, quelli proposti da Mosca per la celebrazione della Pasqua Ortodossa e quello terminato questa notte in occasione delle celebrazioni per la vittoria nella seconda guerra mondiale.

Mosca ha gettato dunque la palla nel campo ucraino, occorrerà vedere se il governo di Kiev accetterà di sedersi nuovamente al tavolo delle trattative e se, cosa più importante, dalla Casa Bianca, da dove tanti discorsi sono usciti senza fatti concreti, e da Bruxelles arriverà la luce verde.

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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