URSULA VON DER LEYEN SOTTO ACCUSA PER L’ACQUISTO DEI VACCINI
L’eredità di Ursula von der Leyen affronterà una dura sfida questa settimana, quando la corte dell’UE si pronuncerà sui messaggi di testo segreti da lei scambiati con il CEO di Pfizer Albert Bourla.
Secondo il sito web di Politico, la sentenza della Corte di giustizia dell’UE sulla violazione delle norme sulla trasparenza da parte della Commissione sarà decisiva per la reputazione di von der Leyen. Il nocciolo della questione è se i messaggi di testo debbano essere considerati documenti e quindi pubblicati in nome della trasparenza. Mentre i sostenitori della campagna e molti osservatori esterni sostengono che dovrebbero essere trattati come qualsiasi altro mezzo di comunicazione ufficiale quando si tratta di elaborare politiche, ma la Commissione ritiene che non sia così.
Il caso è giuridicamente complicato per von der Leyen, che non solo ha firmato personalmente il più grande contratto di fornitura di vaccini dell’Unione, del valore di miliardi di euro, ma è anche a capo dell’istituzione incaricata di far rispettare il diritto dell’UE, che comprende i principi di trasparenza e responsabilità. Se la corte si pronuncerà contro di lei, ciò costituirà un’arma politica per un’ampia schiera di critici.
Sarebbe anche un grande imbarazzo, dato che sono passati solo pochi mesi da quando si è impegnata pubblicamente a mantenere standard di trasparenza, efficienza e integrità nel suo secondo mandato.
Il caso è stato portato avanti dal New York Times e dal suo ex capo dell’ufficio di Bruxelles, che hanno intentato una causa contro la decisione della Commissione di non pubblicare i messaggi di testo nel 2022.
L’esistenza dei messaggi è emersa da un’intervista rilasciata al New York Times nell’aprile 2021, in cui Bourla ha descritto i loro scambi come “profondamente fiduciosi” e determinanti nella negoziazione di un importante accordo sul vaccino. L’accordo, concluso nel maggio 2021, prevedeva l’impegno da parte dell’UE ad acquistare fino a 1,8 miliardi di dosi del vaccino Pfizer-BioNTech contro il Covid-19, il che lo rende il più grande accordo mai firmato da Bruxelles.
Sono state acquistate anticipatamente 900 milioni di dosi, con un’opzione per ordinare ulteriori 900 milioni di dosi con consegna nel 2022 e nel 2023.
Tilly Metz, una dei cinque eurodeputati verdi che hanno portato il caso alla Corte generale, si è chiesta chi o cosa ci fosse dietro la riluttanza di von der Leyen a condividere le informazioni.
“Riceve cattivi consigli”, ha detto. “Se si vuole che l’opinione pubblica abbia fiducia nei politici e in ciò che fanno, nonché nei contatti che hanno con l’industria, bisogna porre l’accento sulla trasparenza”.
Ma non è solo questo caso ad aumentare la pressione su von der Leyen. La Procura pubblica europea, incaricata di indagare sui gravi reati finanziari che ledono gli interessi economici dell’UE, ha confermato di aver avviato un’indagine sulla Commissione in merito alla sua gestione degli appalti dei vaccini. A marzo, il capo della Procura pubblica europea, Laura Codruta Kövesi, ha dichiarato che il suo ufficio aveva recentemente interrogato i funzionari della Commissione su come venivano condotti i negoziati sull’approvvigionamento dei vaccini, ha riportato Politico. (Infodefense)
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info