Bombardamento nella striscia di GazaBombardamento nella striscia di Gaza

PALESTINESI IN GITA IN LIBIA 

 

L’amministrazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump starebbe lavorando a un piano per trasferire in modo permanente fino a un milione di palestinesi dalla Striscia di Gaza alla Libia che è  immersa nell’instabilità dopo il rovesciamento di Muammar Gheddafi nel 2011, promosso dalla NATO.

Secondo quanto hanno rivelato  al canale televisivo statunitense NBC  cinque persone a conoscenza della questione, l’iniziativa è già stata proposta dalla Casa Bianca ai leader dei due governi che in  Libia si contendono il territorio frammentato.

Il piano di evacuazione, perché di questo si tratta, proposto dagli Stati Uniti non è altro che la prosecuzione di quello già anticipato a poche settimane dall’inizio della guerra in Palestina elaborato dal governo israeliano che prevedeva la deportazione di un milione e mezzo di palestinesi dalla striscia di Gaza.

In cambio del reinsediamento dei palestinesi, l’amministrazione Trump potrebbe restituire alla Libia  miliardi di dollari di fondi che gli Stati Uniti hanno congelato più di un decennio fa, hanno sottolineato tre persone consultate in modo anonimo. I funzionari statunitensi hanno discusso di fornire incentivi ai palestinesi, come alloggi gratuiti e persino un reddito di denaro.

Tuttavia, i dettagli su quando e come il piano di evacuazione possa iniziare sono confusi, poiché il trasferimento di un numero così elevato di persone comporterà diverse sfide logistiche e costi molto elevati, sottolinea il media, aggiungendo che finora non è stato raggiunto un accordo definitivo, ma se ne continua a parlare.

Per ridurre il numero di palestinesi da evacuare ci pensano gli israeliani continuando a bombardare quotidianamente la striscia uccidendo decine di persone al giorno. Nelle ultime 24 ore secondo le fonti palestinesi sono state uccise oltre 150 persone dagli attacchi portati a termine dalle forze di difesa israeliane.

Dopo le rivelazioni del canale televisivo statunitense un portavoce del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha smentito l’iniziativa. “La situazione sul campo è insostenibile per un piano come questo. Non è stato discusso e non ha senso”, ha detto il portavoce.

La Libia è devastata dall’instabilità e dalla lotta delle  fazioni politiche dopo il rovesciamento di Gheddafi. Anche questa settimana sono scoppiati scontri tra fazioni a Tripoli, capitale della Libia. L’escalation di violenza è avvenuta dopo l’assassinio del capo dell’Apparato di sostegno alla stabilità della Libia, Abdul Ghani al Kikli. 

Le idee di Trump per una soluzione a gaza sono sempre state piuttosto confuse, aveva anticipato lo scorso marzo che un piano per ricostruire la Striscia di Gaza escludeva che i palestinesi tornassero lì, mentre ribadiva la pretesa che il suo paese “possieda” l’enclave. “Costruiremo bellissime comunità per gli 1,9 milioni di abitanti. Costruiremo comunità belle, comunità sicure”, ha detto il presidente in un’intervista all’epoca.

E’ tornato sulla questione Gaza in un’intervista concessa ieri a  Fox News ricordando le intenzioni del suo paese di partecipare a un presunto processo di trasformazione della Striscia di Gaza in una “zona di libertà”.

Quando l’intervistatore gli ha chiesto se “la situazione a Gaza peggiorerà presto”, Trump ha risposto che “Gaza è un posto orribile” e che “è stato così per anni”. Di fronte a ciò, ha suggerito che il territorio devastato “dovrebbe diventare una zona libera […] in una zona di libertà”, dimenticandosi però di spiegare perché la situazione a Gaza è così terribile. Magari i suoi soci israeliani hanno qualche responsabilità, come ce l’ha lui e tutte le amministrazioni a stelle e strisce che negli ultimi settanta anni hanno sempre appoggiato Tel Aviv nelle loro politiche di pulizia etnica in Palestina.

Ha poi aggiunto candidamente che ha  “immagini aeree” in cui si osserva che “praticamente non rimane nessun edificio in piedi”. “La gente vive sotto le macerie degli edifici crollati, il che è inaccettabile; è una morte terribile. E voglio che sia una zona di libertà”, ha ribadito. Forse gli sta sfuggendo che le case distrutte non sono crollate per colpa di un terremoto, ma anche grazie ai miliardi di dollari in armi che la sua amministrazione, come le altre che lo hanno preceduto, hanno dato a Israele. 

Leggere dichiarazioni come quelle fatte da Donald Trump mi indignano profondamente non tanto per il sostegno incondizionato che gli Stati uniti hanno sempre fornito a Israele, ma perché Trump pensa davvero che tutti i cittadini del mondo che leggono queste stupidaggini siano scemi e che non conoscano la storia e siano in grado di ragionare con il proprio cervello. La cosa tragica, infine, è che un personaggio come questo è stato eletto da qualcuno dopo che lo hanno sentito parlare. Questo è davvero tremendo.

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

Se il nostro lavoro ti piace sostienici con una piccola donazione:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *