ZELENSKY STA TIRANDO TRUMP PER LA GIACCA PER NON LASCIARLO RITIRARE DAL CONFLITTO
Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha confermato oggi che il ponte di Crimea, che collega la penisola con il resto del territorio russo, è stato oggetto di un attacco delle forze armate ucraine, tuttavia, non ci sono stati danni.
“C’è stata effettivamente un’esplosione, nulla è stato danneggiato, il ponte funziona”, ha dichiarato il portavoce presidenziale russo. “Il regime di Kiev continua i suoi tentativi di attaccare le infrastrutture pacifiche”, ha denunciato. In questo contesto, Peskov ha assicurato che Mosca sta adottando le misure precauzionali appropriate “stando sulla base della natura nota e comprensibile del regime di Kiev”.
Ieri si erta diffusa la notizia che il ponte che collega la Crimea al resto del territorio russo era stato attaccato e danneggiato dall’Ucraina. Era apparso un suggestivo video nel quale era evidente un’esplosione. Il Servizio di Sicurezza ucraino, dopo essersi assunto la paternità dell’attacco, aveva dichiarato che un pilone del ponte era stato seriamente danneggiato.
Come avevo scritto ieri l’esplosione ritratta nel video diffuso era stata causata dallo scoppio di un mezzo subacqueo che aveva colpito una delle protezioni che il ponte dispone. Ma nonostante la notizia fosse di dominio pubblico i nostri poco attenti e schierati grandi mezzi di informazione avevano, come sempre avviene quando la fonte è ucraina, sostenuto quanto Kiev dichiarava senza mettere in dubbio o semplicemente cercare altre informazioni.
Le forze ucraine hanno intensificato i loro attacchi contro obiettivi civili russi negli ultimi giorni, in particolare alla vigilia del secondo round di negoziati di pace tenutosi lunedì a Istanbul
Così, alla fine di maggio, un ponte stradale su una ferrovia è stato fatto saltare in aria nella provincia di Briansk quando un camion lo stava attraversando. Le macerie del ponte sono cadute sulla ferrovia sottostante mentre un treno passeggeri stava percorrendo la linea provocando 7 morti e un centinaio di feriti, quattro dei quali bambini, tra cui un neonato di cinque mesi.
L’attentato, così come l’esplosione di un altro ponte nella provincia russa di Kursk, sono oggetto di indagine da parte del Comitato investigativo russo e sono stati classificati come attacchi terroristici.
Il drastico aumento degli attacchi ucraini all’interno della Russia è un segno che Kiev ha terminato le opzioni al fronte e sta cercando di rimanere rilevante per i suoi sostenitori, ha detto martedì l’analista politico Sergei Poleyaev, cofondatore del progetto di analisi e informazione Vatfor, in un’intervista concessa a RT.
Il drastico aumento degli attacchi ucraini all’interno della Russia è un segno che Kiev è a capo termine di opzioni al fronte e sta cercando di rimanere rilevante per i suoi sostenitori, ha detto martedì l’analista politico Sergei Poleyaev, cofondatore del progetto di analisi e informazione Vatfor, in un’intervista concessa a RT.
Kiev “ha messo in gioco le sue ultime carte”, ha dichiarato il pubblicista, commentando quelle che ha definito “attività di sabotaggio senza precedenti da parte dell’Ucraina”, tra cui gli attacchi a diversi aeroporti militari russi nell’ambito della sua operazione chiamata ‘Ragnatela’.
“Secondo l’esperto, mentre il presidente Donald Trump “sembra determinato a ridurre la partecipazione degli Stati Uniti nel conflitto”, Kiev e i suoi alleati dell’Unione europea stanno “disperatamente” cercando di impedire a Washington di ritirarsi dalla questione.
“Sia l’Ucraina che l’UE stanno praticamente tirando Trump per la giacca per non lasciarlo ritirare” dal conflitto, ha affermato, aggiungendo che solo importanti cambiamenti sul fronte potrebbero influenzare la dinamica delle azioni di guerra e che il ruolo degli Stati Uniti e dell’UE rimane incerto nel loro risultato.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info
Se il nostro lavoro ti piace sostienici con una piccola donazione: