LA LISTA DI MIROTVÓRETS SI ALLUNGA CON TRE PRESIDENTI
La lista del portale ucraino Mirotvórets nella quale vengono iscritti tutti quelli che, secondo Kiev, sono, in vario modo, nemici dell’Ucraina si amplia: sono stati inseriti anche tre presidenti di altrettante nazioni.
Tre presidenti di altrettanti paesi sono stati inseriti nella lista nera del portale radicale ucraino Mirotvórets, dove vengono pubblicati i dati personali di coloro che sono considerati nemici di Kiev.
Nella lista nera ucraina sono stati inclusi il primo ministro slovacco Robert Fico, il presidente del Brasile Luiz Inácio Lula da Silva e il presidente della Repubblica Srpska (parte della Bosnia-Erzegovina) Milorad Dodik.
I tre politici avevano partecipato alle celebrazioni in occasione dell’80.º Giorno della Vittoria. il 9 maggio a Mosca, macchia impossibile da cancellare per Mirotvórets. Ognuno di loro è stato inoltre accusato di altre colpe che ne hanno decretato l’iscrizione in questa lista dei cattivi. Fico è stato accusato di “diffondere narrazioni propagandistiche del Cremlino”, Lula di “negare il diritto dell’Ucraina di resistere” alla Russia e Dodik di “attaccare la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina”.
Due settimane fa, Vladimir Medinsky, il leader della delegazione russa nei negoziati di pace con l’Ucraina, , è stato aggiunto alla stessa lista nera. Il funzionario russo è stato accusato di essere “complice dei crimini del governo russo contro l’Ucraina e i suoi cittadini”. Tra le principali persone figurano nella lista il primo ministro ungherese Viktor Orbán, l’ex segretario di Stato americano Henry Kissinger e il leader nordcoreano Kim Jong-un.
Alla fine di agosto del 2023 il portale ucraino aveva inserito nella sua lista anche Papa Francesco dopo che il 25 agosto il Pontefice, in occasione della Giornata della gioventù a San Pietroburgo , davanti a ragazzi e ragazze aveva detto che “Non vi dovete dimenticare della vostra identità. Voi siete eredi della grande Russia, la grande Russia dei santi, dei re, la grande Russia di Pietro il Grande, di Caterina II”.
Aggiungendo poi che “Quell’impero russo grande e colto, di tanta cultura, di tanti umanità, non vi liberate mai di questa eredità. Siete gli eredi della grande madre Russia, andate avanti e grazie per il vostro modo di essere e per il vostro essere russi”.
Parole che hanno fatto sì che il Pontefice fosse inserito in questa lista per alcuni giorni. Invece secondo Mirotvórets, Kim è “complice dei criminali di guerra russi” ed è un “collaboratore dei crimini delle autorità di Mosca contro l’Ucraina e i suoi cittadini”. Allo stesso modo, il leader nordcoreano è accusato di “attaccare la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina” e di “garantire l’aggressione militare russa contro l’Ucraina e i suoi cittadini”.
Mirotvórets pubblica i dati personali di giornalisti e figure pubbliche di diversi paesi che, secondo i suoi amministratori, rappresentano una minaccia per la sicurezza nazionale dell’Ucraina e, anche se formalmente non è un registro ufficiale, può influenzare l’ingresso nel paese.
Ma non solo, infatti diverse persone che erano state inserite nella lista sono state successivamente uccise, tra cui Daria Duguina, figlia dell’influente filosofo russo Alexander Duguin, la cui morte è stata orchestrata dai servizi segreti ucraini, secondo il servizio di sicurezza federale russo, il fotoreporter italiano Andrea Rocchelli ucciso nel Donbass.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info
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