ISRAELE ATTACCA L’IRAN
Come era la storiella dell’aggressore e dell’aggredito? L’aviazione israeliana questa notte ha attaccato l’Iran giustificando l’aggressione affermando che il paese islamico minaccia la propria sicurezza.
L’aggressione israeliana era diretta contro alti dirigenti militari nella capitale Teheran e diverse infrastrutture relazionate con il programma nucleare iraniano. Sono stati uccisi il comandante militare iraniano Mohammad Bagheri; il capo del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche (CGRI), Hossein Salami, e il comandante del quartier generale centrale di Khatam-al Anbiya, Gholam Ali Rashid
Il corrispondente di Al Mayadeen ha riferito che anche gli scienziati nucleari Fereydoun Abbasi e Mohammad Mehdi Tehranchi sono stati uccisi questa notte durante l’attacco israeliano.
All’attacco di questa notte hanno partecipato più di 200 aerei da combattimento dell’aeronautica israeliana hanno lanciato più di 300 proiettili contro circa 100 obiettivi, ha affermato il portavoce delle forze di difesa israeliane (IDF), il generale di brigata Effie Defrin.
Sono state colpite a Teheran: le aree di Qeytarieh, Niavaran, Chitgar, Mehrabad, Shahid Mahallata, Shahid Chamran, una torre residenziale a Kamranieh, Narmak, Sa’adatabad, Adrozgoo e il complesso Argideh a Starkhan, oltre a Shahid Daqqayegh, Farahzadi e il quartier generale del comando delle forze armate, Azgal a Teheran, Shahrara e il complesso residenziale per insegnanti a Sa’adatabad, oltre alla residenza del consigliere del leader supremo, il generale Ali Shamkhani, e le aree di Garmdareh e Marzdaran a Teheran.
Obiettivo delle forze militari israeliane anche l’impianto nucleare di Natanz, l’installazione di Parchin,le strutture militari a Teheran, il reattore di Natanz, l’installazione di acqua pesante di Arak, gli edifici vicino all’impianto di Natanz, le città di Khandab a Isfahan, di borujerd, di Jorramabad, di Hamedán, di Qasr -e Shirin, di Tabriz, di Kermanshah, di Ilam, di Arake la regione di Piranshahr nella provincia dell’Azerbaigian occidentale.
Fonti hanno riferito ad Al Mayadeen che diverse basi missilistiche vicino a Teheran e nella città di Kermanshah sono state prese di mira dall’aggressione israeliana, aggiungendo che “la centrale nucleare di Natanz è stata l’obiettivo”.
Da parte statunitense hanno immediatamente dichiarato per bocca del segretario di stato Marco Rubio che gli Stati Uniti non hanno preso parte all’azione militare israeliana di questa notte, Avranno però dato luce verde come sempre fanno in questi casi.
“Questa notte, Israele ha preso misure unilaterali contro l’Iran. Non partecipiamo agli attacchi contro l’Iran e la nostra priorità principale è proteggere le forze statunitensi nella regione”, ha detto l’alto funzionario.
“Israele ci ha informato che crede che questa azione sia necessaria per la propria difesa. Il presidente Trump e la sua amministrazione hanno adottato tutte le misure necessarie per proteggere le nostre forze e mantenere stretti contatti con i nostri partner regionali”, a aggiunto. Ma la storiella dell’aggressore e dell’aggredito per Israele non vale? Certo che no, basta osservare cosa sta accadendo nella striscia di Gaza da oltre venti mesi. Con la stessa indifferenza e complicità degli Stati Uniti e dei suoi scendi letto europei Tel Aviv ha ucciso oltre 55 mila palestinesi. Figuriamoci se avranno il coraggio di condannare questa aggressione all’Iran.
Con la scusa che Teheran non deve dotarsi di armi nucleari si autorizza Israele ad attaccare chiunque vuole sia che cerchi di dotarsi di armi nucleari, sia non lo faccia. Guardare per esempio il Libano.
Personalmente non mi sento più sicuro sapendo che l’Iran non abbia armi nucleari quando sappiamo benissimo che Israele le possiede anche se non ha mai ammesso di detenerle. Poi cosa diciamo dell’India e del Pakistan che un giorno sì e quello dopo pure continuano a punzecchiarsi?
Da notare il coraggio del primo ministro israeliano che mentre dichiarava che l’obiettivo di questa operazione senza precedenti è attaccare le strutture nucleari iraniane stava volando con il suo aereo nei cieli del Mediterraneo.
Infatti mentre l’attacco israeliano era in corso l’aereo del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è rimasto in aria facendo diversi giri sul Mar Mediterraneo per circa un’ora, secondo i dati della piattaforma di monitoraggio in tempo reale Flightradar.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info
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