Rafael GrossiRafael Grossi

GROSSI AMMETTE DI NON AVERE PROVE SULLA COSTRUZIONE DI ARMI NUCLEARI IN IRAN 

 

Il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA), Rafael Grossi, ha ribadito che non ci sono prove che l’Iran si sia dedicato alla creazione di armi nucleari, smentendo così la narrazione che arriva da Tel Aviv e appoggiata da Donald Trump.

“Non avevamo alcuna prova di uno sforzo sistematico per passare a un’arma nucleare”, ha detto Grossi in un’intervista alla CNN, sottolineando che qualsiasi stima sui tempi è approssimativa, per cui l’affermazione che la nazione persiana sarebbe stata in grado di sviluppare questo tipo di armi appartiene esclusivamente al campo delle speculazioni.

Il capo dell’agenzia ha poi sottolineato che se “c’era qualche attività clandestina o nascosta o fuori dalla portata dei nostri ispettori, non potevamo saperlo”, ha quindi aggiunto inoltre che “non avevamo alcuna prova di alcuno sforzo sistematico per [sviluppare] un’arma nucleare” da parte iraniana.

Riguardo a quando l’Iran potrebbe essere in grado di possedere l’arma nucleare Grossi ha affermato di non essere sicuro sui tempi. “Sicuramente, non sarà domani, forse nemmeno una questione di anni”, confermando comunque che a Teheran non era imminente la sua costruzione.

Grossi ha sottolineato che l’Iran ha ancora capacità di arricchimento dell’uranio, nonostante gli ampi danni inflitti da Israele, e ha ricordato che il paese ha strutture sotterranee che non sono state colpite dai bombardamenti. Mentre gli attacchi israeliani hanno ridotto “significativamente” la capacità di arricchimento iraniana, non l’hanno completamente eliminata, ha sottolineato.

Le parole di Rafael Grossi però arrivano fuori tempo e denotano come l’agenzia spesso si comporti, nelle proprie dichiarazione e nei rapporti, in modo del tutto contraddittorio. Infatti oggi il capo dell’AIEA dichiara che non ha prove che l’Iran stia dotandosi in tempi brevissimi dell’arma nucleare, ma prima, il 12 giugno, il board dell’agenzia aveva fatto votare una risoluzione nella quale veniva condannata Teheran per non aver rispettato i suoi obblighi di non proliferazione nucleare. Evidentemente occorreva un motivo valido a Israele per sferrare il suo attacco e Grossi glielo ha servito su un piatto d’argento.

La stessa agenzia che non ha mai fiatato sul fatto che proprio Israele disponga di armi nucleari senza averle mai dichiarate, che non permette all’agenzia di effettuare ispezioni in quanto non aderisce al Trattato di non Proliferazione delle armi nucleari. La stessa che non ha mai espresso pubblicamente condanne all’Ucraina per i continui bombardamenti del suo esercito sulla centrale nucleare di Zaporozhie nonostante le evidenze. 

Rafael Grossi come i servizi segreti statunitensi evidenziano come la produzione di un arma nucleare da parte iraniana non sia così imminente come affermato da Tel Aviv che ha usato chiaramente questo come pretesto per attaccare il paese persiano. La stessa Tulsi Gabbard, direttrice dell’intelligence statunitense, ha dichiarato che l’Iran non sta sviluppando un’arma nucleare, dichiarazione poi rifiutata da Donald Trump che, tirato per la giacchetta dal primo ministro israeliano, ha ammesso che un coinvolgimento degli Stati Uniti nel conflitto è possibile, dopo averlo in precedenza smentito.

Intanto sul campo continuano gli attacchi incrociati, Tel Aviv ha ripetutamente colpito Teheran, mentre l’Iran ha lanciato altri sciami di missili verso il territorio israeliano. Tel Aviv ha colpito l’università a Teheran e in risposta il paese persiano ha bombardato nuovamente l’Istituto di Scienza Weizman considerato il nucleo tecnologico israeliano provocando gravi danni.

L’istituto Weizman

L’Europa invece continua ad essere portata a spasso con il guinzaglio da Israele, da notare le parole espresse dal cancelliere tedesco Merx che afferma che “Israele sta facendo il lavoro sporco per noi”, ribadendo la posizione di assoluto appoggio del vecchio continente alla guerra scatenata da Tel Aviv nonostante le ripetute parole che chiedono una descalation del conflitto.

Insomma un’altra guerra scatenata senza uno stralcio di prova, mi tornano in mente le armi chimiche di Saddam Hussein …

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info  

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