TRUMP LANCIA ATTACCO CONTRO I SITI NUCLEARI IRANIANI
Gli Stati Uniti, in violazione di ogni più elementare norma del diritto internazionale, questa notte hanno attaccato gli impianti nucleari iraniani di Natanz, Isfahan e Fordo confermando che le dichiarazioni di Donald Trump di prendere due settimane per decidere se unirsi a Israele nel conflitto erano, come del resto molte altre sue dichiarazioni, aria fritta.
Gli attacchi ai siti nucleari iraniani sono stati condotti dai bombardieri statunitensi B-2 che hanno sganciato cinque o sei bombe guidate anti bunker GBU-57 sulla struttura di Fordo, mentre Natanz e Isfahan sono stati colpiti da trenta missili Tomahawk statunitensi lanciati da sottomarini situati a circa 600 chilometri dalle coste iraniane.
Un attacco previsto da Teheran che ha dichiarato che nei siti colpiti questa notte non si trovava uranio arricchito. L’uranio sarebbe stato spostato in altri luoghi da tempo dato che si aspettavano questo attacco. Confermano inoltre che non si sono registrate fughe radioattive nella zona e che gli iraniani che vivono nelle vicinanze delle strutture bombardate non devono temere per la loro salute.
Da Teheran affermano inoltre che il sito nucleare di Fordo, situato a una ottantina di metri nel sottosuolo e protetto dalle montagne non ha subito danni, mentre gli altri due hanno riportato solo danni alle strutture superficiali. Sembra quindi che anche a Natanz e a Isfahan ci siano strutture sotterranee che non hanno subito danni.
“Abbiamo completato con successo il nostro attacco a tre siti nucleari in Iran, tra cui Fordo, Natanz ed Esfahan. Tutti gli aerei sono ora fuori dallo spazio aereo iraniano. L’intero carico di bombe è stato sganciato sul sito principale, Fordo. Tutti gli aerei stanno tornando a casa integri. Congratulazioni ai nostri grandi guerrieri americani. Nessun altro esercito al mondo avrebbe potuto fare questo. ORA È IL MOMENTO DELLA PACE!, dice Donald Trump annunciando l’attacco all’Iran.
Il nostro ministro degli esteri Antonio Taiani commentando l’attacco statunitense alle strutture nucleari iraniani ha dichiarato che “Ci auguriamo che dopo questo attacco, che è stato un danno enorme alla produzione dell’arma nucleare che rappresentava un pericolo per tutta l’area, ora si possa arrivare a una de-escalation e che l’Iran si sieda al tavolo delle trattative”.
“La nostra priorità in questo momento è la sicurezza dei nostri connazionali” aggiunge Tajani confermando il nostro appoggio alle politiche guerrafondaie statunitensi.
Dall’Unione Europea arriva la dichiarazione di Kaja Callas che afferma che “Non si deve permettere all’Iran di sviluppare un’arma nucleare, poiché ciò costituirebbe una minaccia per la sicurezza internazionale. Esorto tutte le parti a fare un passo indietro, a tornare al tavolo dei negoziati e a impedire un’ulteriore escalation”.
Si deve invece permettere a Israele di possedere l’arma nucleare e agli Stati Uniti di decidere chi la possa avere e chi non la deve possedere. In tutta sincerità non mi sento più sicuro sapendo che in quella parte del mondo solo Tel Aviv abbia la bomba atomica. Sicuramente se Teheran ne avesse posseduta qualcuna il bullo del medio oriente si comporterebbe in modo diverso.
L’Iran da parte sua minaccia gli Stati Uniti affermando di voler colpire le basi militari statunitensi nel Golfo Persico che ospitano circa 40 mila soldati a stelle e strisce.

Intanto per rappresaglia a causa dell’attacco subito l’Iran lancia una ventina di missili sul territorio israeliano dei quali una decina hanno colpito Tal Aviv, l’aeroporto e il centro di ricerca biologico israeliano di Nes.


Ma Donald Trump non aveva detto che sotto la sua presidenza non ci sarebbero state più guerre? Illusi chi ci ha creduto … il lupo perde il pelo, ma non il vizio.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info