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CIA: GLI ATTACCHI DEGLI USA HANNO DISTRUTTO I SITI NUCLEARI IRANIANI  

 

Il mistero sugli effetti dei bombardamenti statunitensi sulle infrastrutture nucleari iraniane continua: dopo che un rapporto riservato aveva sconfessato le dichiarazioni di Donald Trump che affermava la distruzione completa delle strutture, ora arriva la risposta della CIA che avvalora quanto sostenuto dal presidente degli Stati Uniti. 

La Central Intelligence Agency degli Stati Uniti (CIA) afferma di avere una “serie di prove credibili” che dimostrano che il programma nucleare iraniano è stato “gravemente danneggiato” durante gli attacchi statunitensi sul territorio della Repubblica islamica. Le dichiarazioni vengono fatte dopo la fuga di notizie di un rapporto di intelligence riservato che afferma che i componenti centrali del complesso atomico iraniano non sono stati distrutti, ma che i danni causati ritarderanno il programma nucleare di Teheran di qualche mese.

Secondo una dichiarazione firmata dal direttore dell’agenzia, John Ratcliff, nuove informazioni da una fonte “storicamente affidabile” indicano che “diversi impianti nucleari iraniani chiave sono stati distrutti e per la loro ricostruzione passerebbero anni. 

Nella nota si legge che la CIA continua a raccogliere informazioni da fonti affidabili senza però aggiungere altro come ad esempio prove della loro distruzione. Cosa che in effetti lascia irrisolti i dubbi sui reali danni provocati agli impianti.

Da parte sua anche la direttrice  dell’intelligence nazionale, Tulsi Gabbard, ha affermato che ci sono nuove informazioni a sostegno del successo della missione. “Nuove informazioni di intelligence confermano ciò che Donald Trump ha dichiarato in numerose occasioni: le strutture nucleari iraniane sono state distrutte”, ha scritto sul suo account X, rimangiandosi le precedenti affermazioni nelle quali sosteneva l’inefficacia dell’attacco.

Dopo la fuga di notizie la Casa Bianca ha deciso di limitare la diffusione di notizie e rapporti riservati con il Congresso per evitare ulteriori fughe di informazioni, intanto l’FBI sta indagando sulla fuga di notizie.

I risultati del rapporto riservato trapelato, che sostengono che il programma nucleare è stato ritardato solo di sei mesi, contraddicono le dichiarazioni iniziali di Trump, che si vantava che le strutture sono state “completamente distrutte”.

Nel dettaglio, si afferma che i siti di Fordo, Natanz e Isfahan non hanno subito i danni che alcuni funzionari della Casa Bianca si aspettavano e che la Repubblica Islamica mantiene ancora il controllo di quasi tutto il suo materiale nucleare, il che significa che se decide di produrre un’arma nucleare potrebbe ancora farlo in tempi relativamente brevi.

Insomma la telenovela continua, vedremo i prossimi sviluppi. 

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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