Un sistema di difesa aerea PatriotUn sistema di difesa aerea Patriot

USA SMETTE DI FORNIRE ARMI A KIEV, NIENTE PAURA C’E’ L’EUROPA CHE PAGA 

 

Desta seria preoccupazione tra i sostenitori dell’Ucraina la decisione della Casa Bianca di sospendere momentaneamente l’invio di armi a Kiev, soprattutto tra gli Europei.

I primi effetti della decisione di Donald Trump di sospendere la fornitura di armi all’Ucraina si fanno già sentire a Kiev, infatti un lotto di aiuti militari promesso dagli Stati Uniti a Zelensky è stato trattenuto in Polonia dopo che il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha temporaneamente sospeso la fornitura di alcuni tipi di  armi. 

Ma quali armi sono ferme al confine tra Polonia e Ucraina? Tom Bowman, giornalista dell’emittente radiofonica NPR, che copre le attività del Pentagono, ha fornito l’elenco delle armi in attesa di essere consegnate. Ci sono nel dettaglio:

92 missili aria-aria AIM

30 intercettori terra-aria Patriot

8.496 proiettili per obice da 155 mm.

142 missili aria-terra Hellfire

252 missili GMLRS

25 missili terra-aria Stinger

125 lanciagranate AT-4

Dalla Casa Bianca hanno motivato la temporanea sospensione degli aiuti militari  affermando che la decisione è stata presa per “dare priorità agli interessi” degli Stati Uniti. NBC News ha riferito che la misura è stata adottata a causa delle preoccupazioni per il calo delle riserve nazionali e che durerà fino al completamento dell’inventario degli arsenali degli Stati Uniti. 

La decisione statunitense, come ovvio, non è piaciuta a Zelensky sempre alla ricerca di aiuti economici e militari per continuare il conflitto. Il New York Times , che cita le parole di un funzionario di Kiev, afferma che l’Ucraina non occupa più un posto centrale nella politica estera degli Stati Uniti.

“L’Ucraina non è più una priorità, non occupa più un posto centrale nella politica estera degli Stati Uniti”, ha detto al quotidiano Solomiia Bobrovska, membro del comitato parlamentare per la difesa e l’intelligence dell’Ucraina. “Almeno [il presidente degli Stati Uniti Donald] Trump è molto sincero al riguardo con gli ucraini”, ha aggiunto il funzionario.

Da parte sua, Oleg Voroshylovskyi, comandante di un’unità delle Forze Armate Ucraine, ha detto ai media che questa misura del Pentagono solleva dubbi sulla continuità del sostegno da parte della potenza statunitense. “Questo avrà un grave impatto sull’efficacia del combattimento”, ha dichiarato.

Inoltre, il NYT afferma che il ritardo nella fornitura di parte delle armi ha colto di sorpresa le autorità del regime di Kiev. Il Ministero della Difesa del paese slavo ha annunciato mercoledì di non aver ricevuto alcuna notifica ufficiale da Washington sulla sospensione o la revisione delle scadenze di consegna. Allo stesso tempo, il ministero ha richiesto una conversazione telefonica con i funzionari statunitensi per chiarire i dettagli.

La decisione di sospendere le forniture militari inquieta non solo Kiev, ma anche i sostenitori occidentali del regime ucraino. Il Washington Post scrive al riguardo che il problema principale è dovuto alla decisione degli Stati Uniti di sospendere l’invio di intercettori terra-aria Patriot, che sono fondamentali per la difesa aerea ucraina. Questo insieme ai progressi decisivi dell’esercito russo, ha portato il conflitto ucraino a “un punto di svolta”. “Senza un aumento immediato degli aiuti dell’Ucraina, potrebbe essere imminente un fallimento catastrofico per il governo di Kiev”, avvertono i sostenitori occidentali.

Sebbene ad aprile l’Europa abbia superato gli Stati Uniti per la prima volta da giugno 2022 come il più grande donatore di aiuti militari a Kiev, il vecchio continente deve affrontare sfide importanti. Infatti le riserve di armi sono scarse dopo decenni di subinvestimento nella difesa con la conseguente dipendenza, in larga misura,  delle  nazioni europee dagli Stati Uniti per le forniture militari. Inoltre le industrie della difesa europee non sono pronte per una produzione sostenuta di alto livello.

Quindi la soluzione che adotteranno in Europa sarà quella di acquistare armi attingendo i fondi dai bilanci statali di ogni singolo membro dell’Unione Europea per donarle all’Ucraina. Una soluzione che piace notevolmente a Donald Trump perché così prenderà due piccioni con una fava.

Risparmierà i soldi dei contribuenti statunitensi per l’acquisto di armi e, allo stesso tempo, farà aumentare i guadagni dell’industria degli armamenti degli Stati Uniti. Noi europei, guidati da una classe politica inetta che gioca la sua esistenza continuando a propinarci la storiella dell’aggredito e dell’aggressore, dopo aver accettato supinamente le richieste della NATO di aumentare le spese militari fino al 5 per cento del PIL, doneremo con piacere armi pagate con i nostri soldi a Zelensky che da parte sua ci mette la carne da macello.

Come siamo intelligenti … svegliatevi!!!!

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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