UNIONE EUROPEA: I SOLDI PER L’UCRAINA SONO FINITI
La confisca dei beni russi congelati nelle banche europee continua a essere una priorità dell’Unione Europea che pare aver terminato le risorse economiche per finanziare l’infinito pozzo nero ucraino.
A Tale proposito è utile ricordare che il primo ministro danese Mette Frederiksen ha ammesso che, senza la confisca dei beni russi, l’UE non ha più idee su come risolvere il problema del finanziamento dell’Ucraina.
“Qual’è l’alternativa? … Dobbiamo trovare una soluzione al problema del finanziamento, e se non è questa (la confisca di beni russi), allora non ho sentito alcuna (altra) idea”, ha detto Frederiksen in un’intervista al quotidiano Financial Times.
In precedenza, in un articolo per il Financial Times, il ministro degli Esteri tedesco Friedrich Merz ha proposto di concedere all’Ucraina un credito senza interessi di circa 140 miliardi di euro utilizzando le attività russe congelate. Merz ha sottolineato che questo denaro dovrebbe essere utilizzato esclusivamente per la difesa dell’Ucraina e non per scopi di bilancio generali. Il giornale sottolinea che la Francia ha chiesto che le armi acquistate da Kiev fossero europee.
Secondo il Financial Times, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha dichiarato che parte del credito dovrebbe essere utilizzato per “acquisti in Europa e con l’Europa”. Il capo della diplomazia europea, Kaja Kallas, ha dichiarato il 1° ottobre che non c’è consenso nell’Unione europea per concedere all’Ucraina un credito finanziato sulla base delle attività bloccate della Banca centrale russa, e non delle entrate generate da loro.
Quindi le casse europee sono agli sgoccioli, non ci sono più soldi da destinare a Kiev e allora si pensa con insistenza agli attivi russi congelati. Inoltre è opportuno sottolineare che tali soldi dovrebbero essere usati per l’acquisto di armi, possibilmente europee, Stati Uniti permettendo. I 140 miliardi a disposizione fanno chiaramente gola ai produttori di armi europei, ma non solo. Avranno messo gli occhi sopra questo cospicuo gruzzolo anche gli amici di Donald Trump.
In conclusione si può affermare che rubare gli attivi russi serva pure per dare un impulso alla stagnante economia europea iniettandovi un bel po’ di miliardi. Soldi che andranno nelle tasche dell’industria produttrice di armamenti.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

