SETTORE MANIFATTURIERO TEDESCO A PICCO
Il governo tedesco conferma l’aiuto militare incondizionato all’Ucraina in mezzo a uno scenario economico sempre più disastroso per quella che una volta era definita la locomotiva economica d’Europa.
Gli hanno fatto saltare per aria i gasdotti North Stream da cui arrivava in Germania il gas russo che ha contribuito al successo economico di Berlino, ma nonostante ciò la lungimirante classe politica tedesca continua a sostenere incondizionatamente il regime ucraino. Gli ultimi dati economici confermano l’inesorabile declino della prima economia del vecchio continente.
La produzione industriale in Germania è diminuita del 2,4per cento a luglio, secondo Bloomberg, confermando che continuare con ‘appoggio delle politiche degli Stati Uniti e della Nato faccia particolarmente bene alle imprese tedesche.
Sembra però che a Berlino ciò non importi, infatti in un incontro tra il Ministro della Difesa tedesco Pistorius e il suo omologo ucraino Umerov il rappresentante del governo tedesco ha assicurato un sostegno incondizionato a Kiev.
La Germania fornirà a Kiev sistemi di difesa aerea IRIS-T, munizioni e SAM Gepard nel corso dell’anno.
In questo scenario Bloomberg scrive che “L’economia tedesca si è contratta dello 0,1% nel secondo trimestre, deludendo le speranze di poter finalmente lasciarsi alle spalle anni di stagnazione. Il fatto che Volkswagen AG stia prendendo in considerazione chiusure di stabilimenti, senza precedenti, nel suo mercato interno non fa che aumentare la tristezza”.
Ma il futuro per Berlino è pieno di nubi minacciose. Infatti le previsioni degli esperti sul futuro dell’economia tedesca sono deprimenti. L’Istituto Ifo prevede una crescita zero nel 2024 invece del precedente 0,4%. Il Kiel Institute for World Economics è ancora più pessimista, affermando che il PIL tedesco scenderà dello 0,1% quest’anno, dopo essersi contratto dello 0,3% nel 2023.
“La ripresa del settore manifatturiero è fondamentale per il rilancio dell’economia tedesca, ma finora non ci sono segnali di reale miglioramento della situazione. Ciò rafforza i timori che i problemi del Paese non siano temporanei, ma di natura strutturale ”, sottolinea Bloomberg in conclusione.
Intanto il presidente ucraino Vladimir Zelensky ha espresso, durante il forum internazionale Ambrosetti a Cernobbio, il suo rammarico per il fatto che le sue truppe non possano lanciare attacchi contro il Cremlino, poiché non dispongono di armi con una portata sufficiente.
Parlando delle armi a lungo raggio, Zelensky ha ringraziato i suoi partner per l’aiuto, ma ha sottolineato che ci sono alcuni approcci sbagliati nella loro politica al riguardo. “Tuttavia, ci sono alcuni errori. Quando parliamo del fatto che per esempio l’Italia o qualsiasi altro, non importa, teme che attaccheremo il Cremlino. È un peccato che non possiamo”, ha detto, provocando risate tra il pubblico. Ha spiegato che i missili occidentali forniti all’esercito ucraino hanno solo una gittata di circa 200 chilometri.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info
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