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LA SPESA MILITARE DEGLI STATI UNITI RAGGIUNGE IL NUOVO RECORD STORICO 

 

Spese militari statunitensi senza freni: la Camera dei Rappresentanti ha approvato il budget per la difesa del 2023 che raggiunge la stratosferica cifra di 840 miliardi di dollari.

La Camera dei Rappresentanti del Congresso degli Stati Uniti ha approvato giovedì, con 329 voti a favore e 101 contrari, un piano da 840 miliardi di dollari per la spesa militare del Pentagono nel prossimo anno fiscale.

Secondo il Washington Post, con questo bilancio militare il paese cerca, tra gli altri obiettivi, di arginare i progressi della Cina nelle armi ipersoniche e in altre tecnologie militari all’avanguardia. Allo stesso modo, il disegno di legge presta molta attenzione al conflitto in Ucraina e chiede l’attuazione delle migliori pratiche contabili per l’assistenza militare statunitense a Kiev.

Come parte del progetto per  sostenere la sicurezza dell’Ucraina, la proposta prevede di stanziare un miliardo di dollari in sostegno militare e ordina all’ispettore generale del Dipartimento della Difesa di riferire ogni due anni su come tali aiuti vengono usati. Il documento inoltre assegna 100 milioni di dollari per l’addestramento dei piloti ucraini. 

Il bilancio della difesa degli Stati Uniti prevede di stanziare 4 miliardi di dollari per un’iniziativa deterrente in Europa al fine di arginare l’espansione della Russia. I membri del Congresso propongono di costringere il Pentagono ad adottare misure per garantire che le sue basi e truppe in Europa riducano la loro dipendenza dalle forniture energetiche di origine russa. L’obiettivo finale è raggiungere nel tempo la completa indipendenza.

Il documento approvato dalla Camera dei Rappresentanti include un aumento di circa il 7% rispetto ai livelli di spesa di quest’anno, per compensare i costi dell’inflazione e investire nell’acquisto di nuove attrezzature. Il progetto di spesa, incorpora anche emendamenti che limitano il sostegno degli Stati Uniti e i trasferimenti di armi a Stati e milizie coinvolti in azioni che  violano  i diritti umani. Secondo Defense News, tali restrizioni potrebbero complicare le future vendite e trasferimenti di armi a diversi alleati e partner di Washington, tra cui Turchia, Arabia Saudita ed Egitto.

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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