La costruzione del gasdotto Nord Stream 2La costruzione del gasdotto Nord Stream 2

LA SVEZIA NEGA L’ACCESSO ALLA RUSSIA AI RISULTATI DELL’INDAGINE SUL NORTH STREAM 

 

Dalla Svezia arriva la notizia che non verranno condivise con la Russia e con Gazprom i risultati dell’indagine condotta dalle autorità del paese nord europeo per risalire alle cause di quanto avvenuto ai gasdotti North Stream. Cosa c’è da nascondere?

Reuters riferisce che il primo ministro svedese Magdalena Andersson ha detto che il suo paese non condividerà con le autorità russe o con la società statale Gazprom i risultati della sua indagine su ciò che è successo nei gasdotti Nord Stream.

“In Svezia, le nostre indagini preliminari sono confidenziali, e questo, naturalmente, vale anche in questo caso”, ha dichiarato il Primo Ministro. Tuttavia, ha indicato che Stoccolma non ha poteri per impedire alle navi russe di visitare la scena dell’incidente, ora che l’indagine sul posto è stata completata.

Il Primo Ministro della nazione nordica ha ricordato che la zona economica svedese non è un territorio in cui la Svezia ha diritti di passaggio esclusivi. “È possibile che altre navi rimangano nella zona, è così che funzionano le regole”, ha aggiunto.

L’indagine sulla scena del crimine da parte della Svezia ha trovato prove di detonazioni, e i procuratori sospettano che si sia trattato di un sabotaggio. Mosca ha chiesto al governo svedese di partecipare all’indagine, ma Stoccolma ha respinto la proposta.

Senza essere tacciati da soliti complottisti la posizione assunta dalla Svezia non può non far pensare che ci sia qualcosa da nascondere. Negare gli accessi ai risultati appare quindi un modo per impedire che la Russia possa scoprire cosa sia successo e affermare che adesso, ad indagine compiuta, Gazprom e le autorità russe possono intraprendere una propria indagine non solleva dai sospetti  che qualcosa da nascondere ci sia. Infatti è possibile che i reperti presenti sulla scena del crimine siano già stati rimossi.

Riguardo a quanto accaduto ai gasdotti la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha affermato che i fatti si sono verificati in una zona controllata dai servizi segreti statunitensi. Da parte sua, l’intelligence russa ha assicurato di avere già materiali che indicano un’impronta occidentale nell’organizzazione e nell’esecuzione delle esplosioni.

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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