ATTENTATO AL NORD STREAM: CHI HA AVVISATO CHI!?
di Antonio Evangelista
Secondo quanto comunicato dalla Reuters i Servizi Segreti olandesi avrebbero informato la CIA di un presunto piano ucraino nel giugno 2022 per far esplodere il gasdotto Nord Stream, così riferisce l’emittente nazionale olandese NOS. Notizie pubblicate anche da Wall street journal e The Times.
Premetto a beneficio del lettore che i gasdotti russi del Nord Stream sono in comproprietà con Francia, Germania e Olanda al fianco della russa Gazprom che detiene il 51%, ergo il sabotaggio del gasdotto riguarda da vicino anche gli europei oltre alla Russia.
Dunque, procediamo: l’informazione del sabotaggio del gasdotto venne condivisa con la CIA che poi avrebbe intimato al governo ucraino di non farlo, senza essere ascoltata, così sintetizza la stampa estera. Questa una delle ultime rivelazioni sul sabotaggio del gasdotto che impongono una serie di interrogativi/considerazioni che andiamo a vedere.
Il primo dubbio riguarda il principale ‘esecutore’ del sabotaggio, un esperto subacqueo ucraino, riparato in Polonia che sarebbe riuscito a far perdere le sue tracce prima che l’autorità giudiziaria polacca riuscisse a catturarlo e consegnarlo ai tedeschi che ne avevano chiesto la consegna. Chi e come ha favorito la fuga del ricercato dalla procura tedesca? Un dubbio che diventa ancor più inquietante se si richiama alla mente il tweet lanciato subito dopo l’esplosione del gasdotto da Radoslaw Sikorski, ministro degli esteri polacco, che ringraziava gli USA ‘Thank you USA’ postando foto del mar Baltico increspato dalla fuga di gas del gasdotto squarciato dall’esplosione. Un’importante struttura strategica-energetica per la Germania e l’Europa, Italia compresa, è stata così stroncata sul nascere, come peraltro annunciato pubblicamente dal presidente USA Joe Biden e dal sottosegretario Victoria Nuland… sì, quella del ‘l’Europa si fotta!’.
Secondo, Donald Tusk, primo ministro polacco, con un tweet su X, ha intimato ai tedeschi di fare silenzio e di scusarsi… ‘che è colpa loro visto che hanno permesso la costruzione del gasdotto’. Affermazioni piuttosto rumorose ma che risponderebbero all’ex capo dell’intelligence tedesca August Hanning che ha riferito al giornale tedesco Die Welt di accordi tra i presidenti di Polonia e Ucraina per effettuare l’attacco, come riferito dalla tedesca Reuters. Ma se Tusk disponesse di informazioni utili dovrebbe riferire agli inquirenti tedeschi per arrestare tutti i terroristi?
Il terzo dubbio riguarda la condivisione dell’allarme con la Germania che sarebbe stata informata dalla CIA e non dall’Olanda. Cosa ha fatto la Germania per impedire il sabotaggio una volta informata dagli USA, mesi prima dell’attacco?
Lo scambio/condivisione di informazioni oggi gode di tutta la tecnologia possibile per essere tempestivo e protetto e non è ammissibile ritardo alcuno se la volontà di prevenire attacchi è genuina e onesta. Ergo per quale ragione, stando alle informazioni disponibili, i servizi segreti olandesi avvisarono gli USA prima di informare la Germania, diretta interessata, del piano ucraino di sabotaggio al Nord Stream?
Per diversi anni ho diretto l’ufficio Interpol in Giordania e mi è capitato di ottenere informazioni concernenti la preparazione di attacchi terroristici in Italia, in Francia, Turchia… e mai, fatte le dovute verifiche, ho esitato a condividerle con la mia catena di comando affinché i paesi direttamente interessati fossero allertati.
Le rivelazioni giornalistiche riferiscono che la CIA sarebbe stata informata mesi prima del verificarsi dell’attacco terroristico ‘ucraino’ al Nord Stream, prima ancora della Germania. Le rivelazioni del Wall Street Journal e prima ancora del The Times descrivono un quadro ‘imbarazzante’ dell’intera vicenda nella quale chi sapeva, seppure con ampio anticipo, non sarebbe riuscito a sventare l’attacco al gasdotto né a sorprendere i terroristi. E dire che qualcuno aveva previsto tutto in largo anticipo, prima ancora delle rivelazioni dell’intelligence olandese:
•Victoria Nuland, sottosegretario di Stato, 27 gennaio 2022 “If Russia invades Ukraine, one way or another, North Stream 2 will not move forward” (“Se la Russia invade l’Ucraina, in un modo o nell’altro, North Stream 2 non andrà avanti”);
•Joe Biden, 7 febbraio 2022 “If Russia invades … there will be no longer a Nord Stream 2. We will bring an end to it” (“Se la Russia invade… non ci sarà più un Nord Stream 2. Metteremo fine a tutto questo”);
•Victoria Nuland, nuovamente, 7 ’aprile 2022, alla domanda dell’analista politico Garland Nixon “Cosa ci guadagnano gli Stati Uniti a far morire di freddo e fame i cittadini dell’Unione Europea con le sanzioni alla Russia?” ha risposto “Meno europei”.
Lato italiano invece il giornale italiano Il Fatto Quotidiano ha scritto:
‘… Il sabotaggio sarebbe dovuto avvenire fra il 5 e il 17 giugno del 2022 ma poi è stato sospeso per ragioni non chiarite. A settembre però il piano sarebbe scattato, anche se con alcune modifiche: è stata infatti cambiata la località da cui i sabotatori si sono imbarcati ed è stato colpito anche il Nord Stream 2 e non solo il Nord Stream 1, come inizialmente previsto. Modifiche introdotte, secondo alcune fonti del Washington Post, per la consapevolezza diffusa fra i sabotatori che i dettagli della loro operazione erano stati condivisi.’
I media tedeschi oggi accusano un militare in servizio nell’esercito dell’Ucraina che con altre cinque persone, dopo qualche bicchiere di troppo, avrebbe fatto esplodere il gasdotto muovendosi a bordo di una barca a vela e immergendosi a quasi cento metri di profondità per piazzare l’esplosivo. Hanno trovato ‘un colpevole’… ma sarebbe il caso di cercare e perseguire ‘i colpevoli’, tutti i colpevoli, a tutti i livelli senza cercare ‘asini che volano’. Soprattutto ora che il Presidente della Repubblica Ceka ha dichiarato che il Nord Stream ‘a certe condizioni’ può essere considerato un obiettivo legittimo e che la Baronessa ha ancora una volta rinnovato il sostegno della UE all’Ucraina senza se e senza ma. Quale migliore assist all’ex generale Valerii Zaluzhnyi, ora ambasciatore a Londra, che avrebbe guidato il sabotaggio ‘ignorando’ l’ordine” di Zelenskyy di ‘fermare il piano di sabotaggio del gasdotto?!’ Ma il neoambasciatore in U.K. nega ogni responsabilità in risposta alla vicenda ricostruita dal Wall Street Journal.
Tranquilli, ricordiamoci che il Presidente Joe e la Baronessa hanno promesso di ‘indagare a fondo’ per ‘fare piena chiarezza sui fatti’.
Insomma, credo che per la verità su questo sabotaggio terroristico ci voglia ancora tanto tempo e grande coraggio.
Ma dove sono finiti quei campioni della ‘informazione democratica’, soggetti governativi/istituzionali, che dopo l’esplosione accusarono la Russia di aver sabotato il suo gasdotto per danneggiare l’Europa? Non hanno nulla da dire?!
Antonio Evangelista
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