Zelenski al parlamento canadeseZelenski al parlamento canadese

ZELENSKY SI OPPONE AI COLLOQUI DI PACE CON MOSCA 

 

Il presidente ucraino, Vladimir Zelensky, si oppone all’apertura di colloqui, sostenendo che prima ha bisogno di tempo e sostegno per intensificare i suoi attacchi contro obiettivi all’interno della Russia.

Di fronte all’investitura di Donald Trump come presidente degli Stati Uniti, diversi funzionari ucraini hanno avvertito che sarebbe un errore catastrofico costringere l’Ucraina ad entrare in colloqui di pace con la Russia, senza avere un vantaggio sul campo di battaglia, ha riferito The Telegraph sabato scorso.

I consiglieri di Zelensky ritengono che se Kiev non danneggiasse in modo significativo Mosca prima di negoziare, la posizione dell’Ucraina nei confronti della Russia si indebolirebbe, dando più potere al presidente russo Vladimir Putin e influenzando gli interessi e la reputazione dell’Occidente.

Dalla sua candidatura alla presidenza, Trump ha ripetutamente affermato che, dopo aver assunto il potere, intende porre fine al conflitto tra Kiev e Mosca in 24 ore. Anche se la squadra del presidente eletto ammette che questa scadenza non può essere rispettata, il futuro inviato speciale di Trump in Ucraina, Keith Kellogg, si è posto un obiettivo di 100 giorni per concludere il conflitto.

Da parte sua, Zelensky, che teme che la nuova amministrazione degli Stati Uniti riduca gli aiuti militari, si rifiuta di avviare colloqui, sostenendo che prima ha bisogno di tempo e sostegno per intensificare i suoi attacchi contro obiettivi all’interno della Russia.

“La conclusione è che non si possono prendere decisioni rapide e semplici. Dobbiamo controllare l’iniziativa, non cederla alla Russia”, ha detto Mikhail Podoliak, consigliere principale di Zelensky.

Le autorità ucraine sperano che, se Trump non può essere persuaso a offrire il sostegno militare necessario, possa almeno essere convinto a non abbandonare completamente Kiev.

Mosca ha espresso in numerose occasioni la sua disponibilità al dialogo, ma denuncia che la parte ucraina si rifiuta di avviare negoziati. La proposta russa prevede che Kiev ritiri completamente le sue truppe dalle Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk e dalle province di Zaporozhie e Kherson (incorporate in Russia dopo le consultazioni popolari nel 2022) e riconosca questi territori, così come la Crimea e Sebastopol, come parte della Federazione Russa. Inoltre, devono essere garantiti la neutralità, il non allineamento, così come la denuclearizzazione, la demilitarizzazione e la denazificazione dell’Ucraina. (RT)

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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