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BORRELL SI RAMMARICA CHE CUBA SIA STATA INSERITA NELLA LISTA DEI PAESI TERRORISTI 

L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump l’11 gennaio scorso, nove giorni prima del termine della sua presidenza, ha incluso nuovamente Cuba nella lista unilaterale stilata dall’amministrazione statunitense dei paesi patrocinatori del terrorismo.

L’isola caraibica era stata esclusa dalla lista dei buoni e dei cattivi nel 2015 dall’allora presidente Barak Obama. Tale decisione faceva parte delle varie misure prese da Obama per riavvicinare diplomaticamente i due paesi. Il Segretario di Stato Mike Pompeo ha reso noto la decisione di includere nuovamente Cuba nella lista dei paesi patrocinatori del terrorismo giustificandola con il fatto che l’Avana ha ripetutamente fornito “sostegno agli atti di terrorismo internazionale concedendo un rifugio sicuro ai terroristi”, alludendo al rifiuto di Cuba, concesso dal diritto internazionale, di estradare dieci leader della guerriglia dell’esercito di liberazione nazionale (ELN), che si sono recati sull’isola per tenere negoziati con il governo colombiano. 

Riguardo a questa decisione l’alto rappresentante dell’Unione europea (UE) per la politica estera Josep Borrell venerdì si è rammaricato del fatto che l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha incluso Cuba nella lista dei paesi che sponsorizzano il terrorismo e ha invitato la nuova amministrazione di Joe Biden a revocare questa decisione.

Le dichiarazioni di Borrell sono arrivate durante una visita ufficiale in Russia, in cui, accanto al suo omologo russo Sergey Lavrov a detto che “Siamo molto dispiaciuti per la decisione di Trump di includere Cuba nella lista dei Paesi che sostengono il terrorismo. Questa decisione è stata presa nelle ultime ore del suo mandato. Speriamo che la nuova amministrazione ripensi questa decisione”. 

Borrell, tuttavia, non ha menzionato l’esistenza stessa della lista, che viene stilata unilateralmente e senza mandato internazionale da parte degli Stati Uniti. Da parte sua, il capo della diplomazia russa ha affermato che Cuba è un chiaro esempio “di quanto siano dannosi gli approcci unilaterali” e ha difeso “la necessità di rivederli”. 

“L’Unione europea e noi abbiamo un approccio assolutamente identico al riguardo. È necessario risolvere tutti i problemi con qualsiasi partner internazionale esclusivamente attraverso il dialogo”, ha detto Lavrov, che ha sostenuto che “pressioni, ultimatum, sanzioni, punizioni, restrizioni extraterritoriali sono metodi e strumenti del passato colonialista”.

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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