COLOMBIA: IVAN DUQUE ED IL SUO GOVERNO DENUNCIATI PRESSO LA CORTE PENALE INTERNAZIONALE PER CRIMINI CONTRO L’UMANITA’

Alcune organizzazioni non governative ed il Senatore di sinistra Ivan Cepeda hanno presentato ieri presso la Corte Penale Internazionale e presso il Consiglio di Sicurezza dell’Organizzazione delle Nazioni Unite una denuncia contro il governo colombiano presieduto da Ivan Duque per crimini contro l’umanità commessi durante le manifestazioni che in questi giorni infiammano il paese sud americano.

Dal 28 aprile in tutta la Colombia si stanno svolgendo manifestazioni popolari per protestare contro le nuove misure economiche proposte dal governo che scaricano sulle classi meno abbienti il peso della crisi economica in cui versa il paese sud americano. In risposta al malcontento dilagante nella società colombiana che si è espresso con manifestazioni in molte città il governo ha usato la mano pesante usando le forze dell’ordine per reprimere nel sangue le pacifiche proteste.

La denuncia è stata presentata dalle ONG Temblores, dal Tavolo di Lavoro sulla Sparizione Forzata del coordinamento Colombia-Europa-Stati Uniti, dal Comitato di Solidarietà dei Prigionieri Politici e dalla Corporazione Collettivo Sociopolitico  Orlando Fals. 

Oltre al Presidente della Repubblica Ivan Duque vengono accusati di crimini contro l’umanità anche, il Ministro della Difesa Diego Molano che viene identificato come “il massimo responsabile” del giro di vite contro i manifestanti, Il comandante dell’esercito Generale Eduardo Zapateiro e il Direttore Generale della Polizia Jorge Luis Vargas. Inoltre viene accusato di istigazione alla violenza anche l’ex Presidente Alvaro Uribe. Nella denuncia si legge che gli accusati avevano il potere di impedire l’uso della forza e la capacità di sanzionare chi non avesse rispettato l’ordine ma non lo hanno fatto.

I promotori chiedono che sia la Corte Penale Internazionale ad indagare sugli eccessi dell’uso della violenza in quanto   ritengono che lo Stato colombiano “non sia in grado di portare avanti indagini serie ed imparziali a causa dell’eccessiva concentrazione di potere nelle mani del capo del governo Ivan Duque, che ha violato il principio della separazione dei poteri”.

Secondo l’Ong Temblores, dal 28 aprile sono stati documentati 24 casi di omicidio e 50 vittime di tentato omicidio, 16 vittime di violenza sessuale, 11 vittime di sparizioni forzate, 129 vittime di tortura e 1.365 vittime di detenzione irregolare. L’Ong Temblores afferma inoltre che dall’inizio delle manifestazioni ci sono stati almeno 2.110 casi di violenza della polizia contro i manifestanti.

Ricordiamo che alcuni giorni fa sulle scrivanie della Corte Penale Internazionale era arrivata un’altra denuncia per crimini contro l’umanità commessi durante le manifestazioni in Cile. Imputato di questi crimini il Presidente cileno Sebastian Pinera altro grande amico degli Stati Uniti che per questo, come avviene con Ivan Duque, gode dell’impunità internazionale. Non mi voglio immaginare come avrebbe reagito la comunità internazionale se le repressioni delle manifestazioni che stanno avvenendo in questi giorni in Colombia o le repressioni che sono avvenute nei mesi scorsi in Cile fossero avvenuti in Venezuela, Hong Kong o in iran. 

A proposito stiamo ancora aspettando una nota ufficiale del governo italiano sulle repressioni in Colombia: forse il Ministro degli Esteri Luigi di Maio è molto occupato e non si è accorto degli abusi che si stanno commettendo nella nazione sud americana. 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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