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L’UNIONE EUROPEA SEMPRE INGINOCCHIATA DAVANTI AGLI STATI UNITI CONGELA L’ACCORDO ECONOMICO CON LA CINA 

 

I Deputati del Parlamento Europeo hanno approvato giovedì una risoluzione che di fatto congela l’accordo sugli investimenti tra Unione Europea e Cina con un’ampia maggioranza.

Nella seduta di giovedì i Deputati del Parlamento Europeo hanno accolto una risoluzione che congela l’accordo di cooperazione tra Cina ed Unione Europea nel campo degli investimenti, La risoluzione è passata con una larga maggioranza: hanno votato a favore della risoluzione 599 Deputati,,  30 hanno votato  contrario e 58 si sono  astenuti. La decisione di congelare l’accordo che avrebbe aumentato notevolmente gli investimenti tra Cina ed Unione Europea viene dopo la decisione del paese asiatico di sanzionare dieci europei inclusi alcuni parlamentari in risposta alle precedenti sanzioni adottate dall’Unione Europea.

A spingere Bruxelles a tale mossa sono state le misure di ritorsione di Pechino in seguito all’introduzione delle sanzioni da parte dell’UE, nonché violazioni di diritti umani di cui l’Occidente accusa la Cina.

“Riteniamo ragionevole, date le sanzioni introdotte dalla Cina, di congelare la discussione dell’Accordo comprensivo sugli investimenti (CAI) tra UE e Cina, nonché qualsiasi discussione sull’approvazione di esso da parte del Parlamento Europeo”, si legge nel documento pubblicato da Sputnik.

I deputati hanno esortato la Commissione Europea ad usare questo accordo come uno strumento per migliorare la situazione dei diritti umani in Cina e sostenere la società civile nel Paese. Inoltre, il Parlamento Europeo invita a consolidare il coordinamento e la cooperazione con gli USA “nel quadro del dialogo transatlantico per la Cina”, in particolare sul coordinamento delle misure per contrastare le violazioni dei diritti umani. 

Il Parlamento Europeo fa notare anche la crescita del numero di prove di crimini contro l’umanità nello Xinjiang, “invita l’UE, gli stati membri dell’Unione ad intensificare gli sforzi per garantire un’indagine internazionale su questi fatti” e “accoglie con favore l’inserimento nell’elenco delle sanzioni dell’UE di quattro cittadini cinesi considerati coinvolti in gravi violazioni dei diritti umani”, afferma il documento.

Appare evidente che le sanzioni applicate dalla Cina in ritorsione a quelle emesse precedentemente dall’Unione Europea sono solo il pretesto per congelare l’accordo. Un accordo che avrebbe favorito notevolmente le imprese europee in quanto chiedeva che la Cina aprisse ancora di più agli investimenti europei. Ma in ottemperanza della cortina di ferro che gli Stati Uniti stanno elevando contro il paese asiatico i nostri parlamentari hanno deciso di rinunciare alla  possibilità di espandere l’economia europea ad est.

Le violazioni dei diritti umani che suppostamente la Cina starebbe violando nello  Xiang e nel Tibet continuano ad essere il pretesto per attaccare il paese asiatico sul piano economico. Dico suppostamente perché ancora nessuna prova è stata presentata nonostante ogni volta che vengono nominati si parli di nuove prove. Inizierei magari a mostrare quelle vecchie prima di aggiungerne di nuove.

Ma basta solo nominare le parole violazione dei diritti umani perché tutti si alzino dalle loro sedie dorate scandalizzati. Diritti umani che però vengono considerati violati solo se tali violazioni avvengono nei paesi non allineati alle politiche statunitensi. Sarebbe bello che di fronte alle palesi e non supposte violazione dei diritti umani dei manifestanti in Colombia l’Unione Europea, tanto per non essere tacciata di usare due pesi e due misure, sospendesse il trattato di libero commercio con il paese sud americano. E sui fatti in Colombia non occorre fare tante ricerche per rendersi conto di come la polizia stia massacrando i manifestanti: basta fare un giro in rete per trovare centinaia di video in cui si vedono le forze dell’ordine accanirsi con inaudita violenza contro chi sta protestando pacificamente.

Insomma ancora una volta l’Unione Europea si dimostra per quello che è realmente: l’appendice statunitense nel vecchio continente. Dopo che l’amministrazione di Joe Biden aveva deciso di ritirare le sanzioni contro le imprese europee coinvolte nella realizzazione del gasdotto Nord Stream 2 dalla Casa Bianca è arrivata la comunicazione che l’Europa è un alleato essenziale degli Stati Uniti. Non dubitavamo.

Per la prima volta, nel 2020, il primo partner commerciale dell’Unione Europea è stata la Cina sorpassando appunto gli Stati Uniti. Questo deve essere stato un gran colpo per l’amministrazione statunitense che si è vista superare proprio dal nemico giurato nelle forniture al vecchio continente. Mettendo in fila gli ultimi avvenimenti, volendo pensare male ed essere anche un pochino cattivi si potrebbe azzardare che  il ritiro delle sanzione contro le imprese che stanno costruendo il gasdotto Nord Stream 2 e il congelamento dell’accordo economico tra l’Europa e la Cina hanno molte cose in comune: io do una cosa a te, il gasdotto, e tu dai una cosa a me. il congelamento sine die dell’accordo.

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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