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UN CORRIDOIO UMANITARIO PER SALVARE LA POPOLAZIONE DELLA FLORIDA DALLA PANDEMIA QUANDO LO CHIEDIAMO? 

 

Un corridoio umanitario per la Florida: non è uno scherzo ma quanto dovrebbe essere chiesto dalla comunità internazionale per lo stato del sud degli Stati Uniti se si dovessero applicare le stesse regole che è stato chiesto di applicare a Cuba in campo sanitario.

I manifestanti che domenica scorsa hanno protestato per le strade di alcune città cubana hanno espresso la richiesta alla comunità internazionale di istituire un corridoio umanitario per combattere gli effetti della pandemia a Cuba. Ora se si usassero gli stessi parametri usati per richiedere l’intervento umanitario sull’isola caraibica per combattere gli effetti del corona virus in Florida questa misura sarebbe dovuta essere stata presa da molto tempo.

Infatti secondo quanto riportato dall’Università Johns Hopkins che analizza a livello mondiale i dati dell’incidenza della pandemia sulla popolazione in Florida ci sono stati 2.404.895 casi di contagio e 38.157 decessi causati dal Covid 19. Lo stato della Florida conta una popolazione di 21,3 milioni di abitanti quindi l’incidenza dei contagiati è del 11,2 per cento mentre la mortalità in rapporto ai contagiati è del 1,58 per cento.

Veniamo adesso ai dati di Cuba per cui viene chiesto di aprire un corridoio umanitario. L’isola conta 11,3 milioni di abitanti, i contagi totali sono stati 269.546 e 1.791 decessi. Quindi la percentuale di contagiati sulla popolazione è del 2,38 per cento e i decessi sono  lo 0,66 per cento delle persone contagiate. In sintesi Cuba che comunque ha un alto numero di contagi e decessi si sta comportando sul versante della lotta alla pandemia in modo indiscutibilmente migliore della Florida, degli Stati Uniti e di molti altre nazioni per cui non viene minimamente chiesto alcun intervento internazionale per arginare la diffusione del virus. Nello stato che ospita la punta di lancia della controrivoluzione il tasso di contagio sulla popolazione è 4,7 volte maggiore che a Cuba ed i decessi sono 2,4 volte maggiori che sull’isola caraibica.

Insomma se decidessimo di aprire un corridoio umanitario a Cuba per arginare la diffusione del corona virus sarebbe utile aprirne anche uno in Florida, patria dei controrivoluzionari cubani che chiedono a gran voce un cambio di governo sull’isola. Cosa questa che capisco benissimo dato che il loro paese natale abiurato per aderire ai dolci richiami del capitalismo si sta, nonostante il sessantennale blocco economico, commerciale e finanziario, molto meglio della Florida ed in generale degli Stati Uniti. Quindi per questi patrioti un cambio di governo si rende necessario per allineare Cuba agli standard di vita degli Stati Uniti dove i morti per la pandemia sono enormemente maggiori che a Cuba.

Quando i nostri mezzi di informazione si scagliano contro il governo rivoluzionario cubano accusandolo di immobilismo ed inefficienza bisognerebbe ricordargli i dati dei contagi e dei morti perché per fortuna ancora la matematica non mente. Esorto quindi tutti a chiedere a gran voce un corridoio umanitario per salvare il popolo della Florida, e già che ci siamo chiediamolo anche per il Brasile di Bolsonaro. Appuntamento a tutti davanti all’ambasciata degli Stati Uniti …

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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