I massacri in Colombia non si fermanoI massacri in Colombia non si fermano

IL SANGUE IN COLOMBIA SCORRE SENZA SOSTA: SONO 82 I MASSACRI COMPIUTI NEL 2021

 

Un nuovo massacro è stato compiuto in Colombia sabato 30 novembre nel villaggio di Caracolí, nel comune di El Carmen nel dipartimento di Norte de Santander, che porta il numero complessivo di massacri ad 82 dall’inizio dell’anno.

Sabato scorso è stato compiuto nel villaggio di Caracolí, nel dipartimento di Norte de Santander, l’ennesimo massacro che ha visto coinvolte tre persone non ancora identificate. Secondo la stampa locale, i corpi senza vita delle vittime sono stati trovati sabato in un settore boschivo del villaggio di Caracolí, una zona rurale, avevano colpi di pistola in faccia e agli arti.

La strage nel comune di El Carmen, nel nord-est della Colombia, sarebbe l’82esimo massacro registrato nel paese sudamericano nel corso del 2021, dopo che il 26 ottobre tre persone sono state uccise nel quartiere Rojas Pinilla di Maicao da sicari a bordo di una motocicletta, secondo l’Istituto di Studi per lo Sviluppo e la Pace (Indepaz).

Le tre persone uccise sarebbero state prelevate dalle loro abitazioni da ignoti e poi trasportate nel bosco dove sono state uccise. Le autorità stanno indagando per determinare i colpevoli e le identità degli uccisi. Il comune di El Carmen fa parte della regione di Catatumbo, nel Norte de Santander. Catatumbo è stata una delle aree più colpite dal conflitto armato e dai suoi effetti.

Intanto venerdì scorso il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato all’unanimità l’estensione della missione di verifica dell’organizzazione multilaterale in Colombia per un altro anno. La missione si occupa di verificare l’attuazione dell’accordo di pace tra il governo e le forze armate rivoluzionarie della Colombia-Esercito popolare (FARC-EP).

Questa è la seconda volta che l’ONU proroga la durata della missione, infatti lo scorso maggio aveva deciso di prolungarla di altri sei mesi fino al 31 ottobre. Con questa ulteriore proroga la Commissione ONU resterà nel paese sud americano fino al 31 ottobre 2022. 

Il capo della Missione di Verifica, Carlos Ruiz Massieu, nel suo ultimo rapporto ha avvertito della mancanza di sicurezza che colpisce “in modo sproporzionato” indigeni e afro-colombiani in alcune regioni del paese sudamericano.

Ha inoltre indicato che le comunità colpite dal conflitto, gli ex combattenti delle FARC-EP e i leader sociali continuano a subire la violenza da parte dei gruppi armati che imperversano nelle zone rurali grazie alla poca presenza dello stato. 

Il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha affermato che in Colombia gli scontri tra gruppi armati illegali per il controllo del territorio  e delle rotte strategiche del traffico illecito si sono intensificate, aggravando la violenza.

Di fronte a questa situazione, ha chiesto di rafforzare la presenza delle istituzioni statali nel Paese e, in particolare, nelle aree colpite da lunghi anni di combattimenti. L’Onu ha esortato il governo e le istituzioni statali a fare “un uso migliore dei meccanismi” contenuti nell’accordo di pace per frenare la violenza che colpisce questi popoli e gli ex combattenti che hanno deposto le armi.

Secondo i dati della missione delle Nazioni Unite in Colombia, circa 300 ex combattenti sono stati uccisi dai gruppi clandestini e dalle organizzazioni criminali dal 2016, anno in cui fu firmato l’accordo di pace tra guerriglieri e lo stato colombiano. (Telesur)

Ma lo stato colombiano non sembra proprio intenzionato a rispettare l’accordo di pace firmato con Le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia. Secondo molti degli ex guerriglieri l’accordo di pace è stato il mezzo  con cui l’allora governo di Manuel Santos avrebbe fatto uscire i guerriglieri allo scoperto per poi, grazie alle bande armate paramilitari che si spartiscono il traffico di droga nelle zone rurali, eliminarli poco a poco. 

La comunità internazionale poi non si preoccupa minimamente delle violenze che ogni giorno insanguinano il paese sud americano e di fatto lasciano carta bianca al governo.

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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