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CRISI STATI UNITI UCRAINA: TORNANO I MISSILI A CUBA?

 

Nell’ottobre del 1962 il dispiegamento di missili nucleari russi a Cuba aveva portato il mondo sull’orlo della terza guerra mondiale, a sessanta anni da quei giorni la storia potrebbe ripetersi.

Dopo che gli Stati uniti, nel 1962, avevano deciso di piazzare armi nucleari in Turchia la Russia rispose con il dispiegamento di missili con testata nucleare a Cuba e questa decisione fece piombare il mondo nella crisi più grande dalla fine della seconda guerra mondiale. A sessanta anni da quei giorni la storia potrebbe ripetersi. Infatti il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov ha detto lunedì in una conferenza stampa che Mosca sta valutando diverse linee d’azione per garantire la sicurezza del paese di fronte alla potenziale minaccia rappresentata dall’espansione della NATO verso i suoi confini, riferisce RIA Novosti.

Alla domanda sulla possibilità di dispiegare infrastrutture militari russe in paesi dell’America Latina come Cuba o Venezuela, Peskov ha detto che “nel contesto della situazione attuale, la Russia pensa senza dubbio a come garantire la propria sicurezza”, anche se ha ricordato che si tratta di paesi sovrani.

Il 13 gennaio, il vice ministro degli Esteri russo Sergey Ryabkov ha dichiarato che questa possibilità “dipende dalle azioni” di Washington. Risulta infatti abbastanza paradossale pensare che la Russia resti immobile di fronte al fatto che la Nato ha tutte le intenzioni di espandersi fino ai confini russi inglobando nella sua alleanza anche l’Ucraina.  

Il portavoce del governo russo ha inoltre  sottolineato che la recente proposta della vicina Estonia di posizionare truppe a rapido dispiegamento dell’Alleanza Atlantica sul suo territorio riconferma la ragionevolezza delle preoccupazioni di sicurezza di Mosca. “È la prova che non siamo la ragione dell’aumento delle tensioni”, ha sottolineato.

In mezzo a queste tensioni innescate dagli Stati Uniti che sembra vogliano tornare alla vecchia guerra fredda ci stiamo noi europei che non siamo in grado di esprimere una nostra politica estera e che subiamo passivamente le decisioni prese a Washington. Decisioni che ci stanno costando care: basta solo guardare le tariffe dell’energia per rendersi conto che gli interessi che l’Unione Europea tutela non sono certamente quelli dei cittadini del vecchio continente. 

Secondo quanto riferito da  Yahoo questa settimana, citando diversi ex membri dell’agenzia ed ex funzionari della sicurezza nazionale la CIA sta supervisionando un programma di addestramento segreto per le forze speciali ucraine da diversi anni. 

Il programma sarebbe iniziato nel 2015 sotto la presidenza del Premio Nobel per la Pace Barack Obama e sarebbe poi stato implementato da Donald Trump e dall’attuale inquilino della Casa Bianca Joe Biden. Secondo quanto riferito, il programma prevede, tra le altre cose, l’addestramento all’uso delle armi, la preparazione alle tecniche di camuffamento e alle tecniche di navigazione terrestre, l’implementazione delle tattiche di copertura e movimento e l’intelligence. 

Gli scopi del programma segreto di addestramento sono fin troppo chiari. A tale proposito  un ex alto funzionario ha dichiarato ad RT che “è stato effettuato un addestramento specifico delle abilità che migliorerebbero” le capacità delle truppe ucraine di resistere all’esercito russo in caso di un’eventuale offensiva di Mosca. Ci sono anche rapporti secondo cui il programma includeva “attività tattiche” che potrebbero essere usate come “offensive in caso i russi invadessero l’Ucraina”.

Un ex funzionario della CIA, che ha familiarità con i dettagli del programma, ha affermato che “l’obiettivo era quello di addestrare l’insorti e insegnare all’esercito ucraino come uccidere i russi”. I militari addestrati dovevano essere dei “leader dei ribelli” in caso di invasione della Russia, ha detto un ex alto funzionario dell’intelligence, aggiungendo che gli Stati Uniti li hanno addestrati per 8 anni e “sono ottimi combattenti”.

Ovviamente il programma è stato negato dalla Central Intelligence Agency. La portavoce Tammy Thorp ha sottolineato che le dichiarazioni sull’addestramento all’insurrezione “sono semplicemente false”. La pubblicazione da parte di Yahoo delle notizie del programma segreto di addestramento delle truppe dell’esercito ucraino  arrivano mentre l’Occidente accusa la Russia di preparare un’offensiva contro l’Ucraina, sempre senza presentare prove. 

Il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov ha commentato sabato i recenti rapporti che attribuiscono alla Russia la preparazione di una presunta provocazione in Ucraina e ha assicurato che Mosca non intende compiere tale azione contro Kiev, ribadendo che le autorità statunitensi non hanno fornito prove delle loro accuse. “Abbiamo sentito […] una dichiarazione dell’onorevole Sullivan, che ha promesso di pubblicare le prove di queste accuse entro 24 ore, se non sbaglio. Stiamo ancora aspettando quelle prove”, ha detto il portavoce, riferendosi alle affermazioni del consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan, che ha detto giovedì che “la Russia sta gettando le basi per avere la possibilità di fabbricare un pretesto per un’invasione” in Ucraina.

Peskov ha sottolineato infine che “viviamo in un mondo di accuse e fake news, un mondo di bugie” e “finché non sarà provato con qualcosa di visibile o qualcosa di ovvio”, Mosca continuerà a credere che “si tratta di notizie false e false accuse”, riporta RT.

 

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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