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LA CIA CONFERMA CHE LA SINDROME DI L’AVANA NON E’ UN COMPLOTTO DEI SERVIZI SEGRETI CUBANI  

 

La CIA ha escluso in un rapporto che la “sindrome dell’Avana,” ovvero i malesseri che avrebbero colpito alcuni diplomatici statunitensi presenti nell’ambasciata degli Stati Uniti nella capitale cubana, sia una campagna globale orchestrata da una potenza straniera, come aveva in precedenza affermato. 

La presidenza Trump si è caratterizzata per una vera e propria ossessione verso l’isola caraibica al punto che in quattro anni la sua amministrazione ha emesso ben 243 provvedimenti contro Cuba. Tra le varie azioni intraprese non bisogna dimenticare quella che sicuramente può essere definita la più fantasiosa ovvero il presunto attacco sonico compiuto da non si sa chi verso i diplomatici della ambasciata degli Stati Uniti a L’Avana, conosciuta anche come sindrome di L’Avana.

Nel febbraio 2017 alcuni funzionari della rappresentanza diplomatica statunitense hanno denunciato alcuni disturbi come mal di testa, vertigini e problemi auditivi che subito furono ricondotti, secondo quanto affermato dall’amministrazione Trump, ad attacchi sonici. 

Le accuse mosse dall’amministrazione statunitense nei confronti del governo cubano, reo di usare un’arma fantascientifica contro il personale presente nell’ambasciata di L’Avana, ebbe un grande eco mediatico. Nei giorni in cui furono mosse le accuse tutti i giornali ed i mezzi di informazione dettero ampio risalto alla notizia. A tale proposito in un  tweet pubblicato ieri Edward Snowden, un ex appaltatore della CIA e della National Security Agency (NSA) degli Stati Uniti, ritiene che i giornalisti che hanno scritto sulla cosiddetta “sindrome dell’Avana” dovrebbero fermarsi a riflettere. 

“Gli autori dei 36.000 articoli che strombazzano un complotto segreto dei comunisti per minare e impurificare i nostri preziosi fluidi corporei, che forse avrebbero meritato più scetticismo, dovrebbero probabilmente fermarsi e riflettere su come il loro lavoro abbia influenzato il discorso”, si legge nel messaggio.

La scorsa settimana, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha riferito che almeno quattro membri delle sue missioni diplomatiche a Ginevra, in Svizzera, e Parigi, in Francia, sono stati colpiti da tali problemi di salute. Uno di loro ha dovuto essere trasferito negli Stati Uniti per cure mediche.

Nel frattempo, giovedì si è appreso che la CIA ha escluso in un rapporto che la “sindrome dell’Avana” sia una campagna globale orchestrata da una potenza straniera, come aveva precedentemente suggerito William Joseph Burns, direttore della Central Intelligence Agency degli Stati Uniti mettendo finalmente la parola fine a questa ridicola storia.

Ma allora se non si tratta di una nuova arma usata dai servizi segreti cubani per molestare il personale diplomatico statunitense da dove derivano i malesseri denunciati dai diplomatici statunitensi?

I presunti attacchi sonici sono stati il pretesto per iniziare una vera e propria campagna diffamatoria verso l’isola nonostante mai siano state accertate le responsabilità dello stato cubano in questi fantomatici atti. Gli Stati Uniti hanno quindi accusato Cuba di non garantire l’incolumità dei rappresentanti diplomatici presenti sul suo territorio come previsto dalla Convenzione di Vienna che regola i rapporti diplomatici tra le nazioni. In nessun momento i diplomatici presenti sul suolo cubano sono stati attaccati o minacciati ma la continua campagna mediatica denigratoria nei confronti di Cuba ha portato anche altri paesi sodali con gli Stati Uniti a ridurre le proprie rappresentanze diplomatiche. Anche il Canada ritirò dieci diplomatici che dichiararono di essere affetti dagli stessi sintomi.

In un documento ottenuto da BuzzFeed News vengono riportati i risultati dell’indagine condotta da vari scienziati sui  presunti attacchi sonici. Secondo il rapporto declassificato, e quindi non più segreto, gli scienziati hanno esaminato almeno otto “registrazioni audio e video di suoni ad alta frequenza prese dal personale statunitense”, esaminando anche i resoconti personali dei diplomatici e le loro informazioni mediche.

“Nessuna plausibile singola fonte di energia (né radio/microonde né sonora) può produrre sia i segnali audio/video registrati che l’effetto medico riportato. Riteniamo che i suoni registrati siano di origine meccanica o biologica, piuttosto che elettronica. La fonte più probabile è il grillo delle Indie dalla coda corta”, si legge nel rapporto.

Quindi dietro i fantomatici attacchi sonici, compiuti con armi misteriose e fantascientifiche, ci sarebbe un piccolo grillo che emette dei suoni ad altissima frequenza, non ci sarebbe neppure  nessun complotto dei servizi segreti cubani, russi o cinesi.

In effetti, uno studio dettagliato del fenomeno rivelava che i colpevoli non erano i servizi di intelligence russi, cinesi o cubani, ma il grillo dalla coda corta delle Indie, scientificamente noto come “Anurogryllus celerinictus”. Il richiamo maschile di queste fastidiose creature notturne è di 7 kilohertz, la frequenza adatta a causare disagio e insonnia in alcune persone.  

Due biologi, il Dott. Fernando Montealegre-Zapata dell’Università di Lincoln del Regno Unito e Alexander Stubbs dell’Università della California, condussero studi comparativi sulle registrazioni dei suoni sospetti che affliggevano gli statunitensi a Cuba con quelli del grillo delle Indie. Il risultato fu che la frequenza degli impulsi acustici, le armoniche di frequenza e la durata si accordavano completamente con quelle del grillo dalla coda corta delle Indie. La leggera differenza tra i suoni era dovuta al fatto che le registrazioni effettuate al di fuori e quelle fatte al chiuso, cogli echi causati da pareti e pavimenti, potevano causare la leggera differenza. I primi risultati dei due scienziati ricevette valutazioni favorevoli dai colleghi accademici. Un dettaglio intrigante dello studio è che il grillo dalla coda corta delle Indie si trova in varie parti dei Caraibi, ma non è noto abitasse a Cuba. Il fastidioso animaletto si trova in Giamaica, Isole Cayman e nelle Keys della Florida. Nel 2018, un rapporto provvisorio del Federal Bureau of Investigation (FBI), che collaborava con le autorità cubane, concluse che i suoni striduli, da soli, non avrebbero potuto causare i problemi medici vissuti dai diplomatici, quindi lasciava aperta la strada agli attacchi sonici effettuati con armi sconosciute. 

Speriamo che questo ultimo rapporto della CIA metta definitivamente la parola fine a questa ridicola storia di armi fantascientifiche usate contro i diplomatici degli Stati Uniti per indurli ad abbandonare la loro rappresentanza sul suolo cubano. Definire ridicole e prive di ogni fondamento le accuse strumentali mosse dall’allora amministrazione di Donald Trump è fin troppo facile ma questa storia ci insegna come una qualunque fandonia se ben oliata ed amplificata può diventare una verità ed un mezzo per fare pressioni politice verso un altro paese.

Ci mancano solo gli extraterrestri…

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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