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NUOVO RECORD NELLE FORNITURE DI GAS RUSSO ALLA CINA MENTRE IN EUROPA I LIVELLI DI STOCCAGGIO SONO  AL MINIMO 

 

In mezzo alla guerra di nervi tra occidente e Russia sulla questione Ucraina il gas per  i paesi europei resta il problema principale dato che le scorte dell’oro blu sono scese ai minimi storici e gli aumenti delle bollette non sembrano fermarsi.

Mentre la crisi tra occidente e Russia si fa sempre più preoccupante ed un incidente che potrebbe innescare una guerra non è un’ipotesi remota le forniture di gas restano  al centro dei problemi degli europei ma non della Russia.

I Paesi europei nei mesi invernali hanno prelevato oltre il 70% del gas pompato nella stagione estiva dagli impianti di stoccaggio sotterranei della regione, le riserve sono ai minimi storici, ha riferito Gazprom in un messaggio pubblicato nel suo canale su Telegram. Infatti ad oggi il prelievo ha raggiunto il 71,8 per cento, ovvero 34,3 miliardi di metri cubi raggiungendo il suo livello più basso dall’11 gennaio. 

Secondo i dati forniti dal Gas Infrastructure Europe al 22 gennaio il volume di gas negli impianti di stoccaggio sotterranei europei è inferiore del 26 per cento ovvero 14,9 miliardi di metri cubi rispetto allo scorso anno. Oltre il 70 per cento del gas stoccato nei mesi estivi è già stato usato.

Se da un lato  la mancata apertura del gas dotto Nord Stream 2 non ha permesso di aumentare le forniture di gas all’Europa dall’altro lato le forniture russe verso la Cina vanno a gonfie vele. Infatti il 18 gennaio Gazprom ha stabilito il nuovo record assoluto giornaliero nelle forniture di gas alla Cina conformemente al contratto con la società cinese CNPC, ha affermato la compagnia energetica russa. 

Gazprom fornisce gas alla Cina attraverso la rete di gasdotti Power of Siberia. La sua prima sezione, dal giacimento Chayandinskoye in Jacuzia a Blagoveshchensk al confine con la Cina con una lunghezza di circa 2.200 chilometri è stata aperta a fine 2019, mentre la seconda, dal giacimento di Kovykta a Chayandinskoye pari a 800 chilometri, secondo le previsioni entrerà in funzione all’inizio del 2023. 

Il progetto Power of Siberia prevede di aumentare gradualmente il volume delle forniture di gas alla Cina che raggiungerà la capacità di progettazione di 38 miliardi di metri cubi entro il 2025. Si discute anche di un aumento delle forniture in futuro fino a 44 miliardi di metri cubi di gas all’anno. 

Secondo quanto riferito dall’Amministratore Delegato di Gazprom Alexey Miller, dall’inizio di gennaio, per tutto il 2021, la società ha regolarmente fornito gas alla Cina in eccesso rispetto agli obblighi contrattuali. Dal 1° gennaio 2022 Gazprom ha raggiunto un nuovo livello di forniture rispetto a quelle previste dal contratto con CNPC, riporta Sputnik.

Insomma la Russia nel pieno della crisi ucraina, che sembra aver spostato l’orologio della storia indietro di decenni facendo ripiombare il mondo nel mezzo della guerra fredda, continua la sua proficua collaborazione energetica con la Cina non preoccupandosi troppo se il vecchio continente, per assecondare i desideri degli Stati Uniti, preferisce subire le conseguenze che la mancanza apertura del gasdotto Nord stream 2 le procura. Nel mezzo di questa guerra di nervi ci stiamo noi che dobbiamo pagare salate bollette energetiche per compiacere i desideri egemonici degli Stati Uniti che non accettano di perdere la propria egemonia politica ed economica mondiale.

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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