L’auto proclamato Presidente del Venezuela Juan GuaidóL’auto proclamato Presidente del Venezuela Juan Guaidó

ANCHE L’ARGENTINA DI MACRI FACEVA PARTE DELLE FORZE DI INVASIONE DEL VENEZUELA  

 

Da alcuni documenti filtrati risulta che anche il governo argentino di Mauricio Macri era coinvolto nel progetto di invasione del Venezuela sponsorizzato dagli Stati Uniti nel 2019 dopo l’autoproclamazione di Juan Guaidò a presidente.

Una serie di documenti trapelati in Argentina e pubblicati dal portale argentino “El Cohete a la Luna” ha rivelato l’impegno del governo di Mauricio Macri (2015 – 2019) a partecipare a una possibile invasione del Venezuela, sponsorizzata dagli Stati Uniti, che intendeva rovesciare il legittimo presidente Nicolás Maduro.

Secondo il media, l’esercito argentino ha effettuato diverse esercitazioni militari, chiamate in codice “Puma,” che prevedevano l’invasione del Venezuela, tra aprile e luglio 2019; proprio l’anno della più grande escalation degli Stati Uniti contro Caracas.

Secondo “El Cohete a la Luna”, le esercitazioni denominate “Puma” dell’esercito argentino si sono svolte in sette sessioni ed includevano il coordinamento con unità della Marina e dell’Aeronautica. Al comando di queste esercitazioni vi era il generale Juan Martín Paleo che era allora comandante della Forza di Dispiegamento Rapido e da marzo 2020 è capo del Joint Chiefs of Staff delle Forze Armate.

“Speriamo che questo sia il momento decisivo per recuperare la democrazia. Possa la lunga angoscia che ha portato alla sofferenza e alla paura dei venezuelani finire e iniziare un periodo di libertà, saggezza e crescita”, scriveva il presidente argentino sul suo account Twitter in quei giorni.

Altre nazioni facevano parte del gruppo di azione creato per invadere il Venezuela. La Colombia era chiamata in codice “Cerere”, Guyana e Suriname “Tellus”, il Brasile “Febo”, il Perù e  l’Ecuador “Fauno”, il Cile “Juno”, l’ Argentina “Ares” e l’Uruguay “Bacco” mentre il Venezuela era denominato in codice “Vulcano”.

Riguardo alla situazione del Venezuela Paleo dichiara per giustificare l’invasione che “Il governo ha fatto ricorso alla sua politica estera con la chiara intenzione di cercare il sostegno di attori extraregionali per rimanere al potere. Questo comportamento di ignorare le rivendicazioni interne e delle principali organizzazioni internazionali, ha provocato un forte rifiuto e la sua conseguenza è stata l’applicazione di diverse sanzioni”.

Continua poi affermando che “la situazione interna di ‘Vulcano’ “è inquadrata nella mancanza di entità rappresentativa del suo doppio governo ed è in una crisi umanitaria senza precedenti a causa della disorganizzazione politica e della mancanza di servizi e bisogni di base come elettricità, cibo, acqua e medicine”; e che “c’è una rottura della disciplina nelle Forze Armate e nelle forze di sicurezza” con profonde differenze tra coloro che sostengono il Governo e coloro che non lo sostengono”.

Paleo menziona una risoluzione dell’ONU, la numero  1918/19, per giustificare l’invasione del Venezuela. Secondo il militare con questa risoluzione l’Organizzazione delle Nazioni Uniti ha chiesto una  “forza di stabilizzazione multinazionale ad interim” in Venezuela  e per questo l’allora Presidente argentino Mauricio Macri avrebbe risposto alle richieste dell’ONU organizzando, con l’appoggio del Congresso Nazionale una, forza multinazionale provvisoria insieme ad altri paesi della Patagonia meridionale , così veniva chiamata in codice il sud America.

Secondo il portale di informazione “El Cohete a la Luna” quando le autorità del Ministero della Difesa, che si sono succedute dopo la fine del governo Macri, hanno interrogato Paleo sulle esercitazioni militari Puma, ha riferito che si trattava di pianificare la sicurezza della riunione del G-20 a Buenos Aires.

Tuttavia, tale versione non regge, perché il G-20 si è riunito il 30 novembre e il 1 ° dicembre 2018 nella capitale argentina mentre le esercitazioni in questione si sono tenute tra aprile e luglio 2019.

La situazione in Venezuela dopo l’autoproclamazione, nel gennaio 2019, di Juan Guaidò a presidente ad interim  del paese era molto tesa. Vari furono i tentativi messi in atto dall’amministrazione statunitense per far crollare il governo di Nicolas Maduro. Tra le varie opzioni in campo vi era anche la possibilità di invadere militarmente il paese sud americano per riportare alla democrazia in Venezuela. A tal fine era stata organizzata una forza militare internazionale di cui anche l’Argentina di Mauricio Macri faceva parte. 

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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