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INTIMIDAZIONE FASCISTA DURANTE LA FESTA “OLTRE IL PONTE” A BOLOGNA 

 

La Rete dei Comunisti di Bologna in un post pubblicato su Facebook denuncia il tentativo di intimidazione di un gruppo di ucraini simpatizzanti dei movimenti di estrema destra durante la Festa Antifascista “OLTRE IL PONTE – Festa di cultura e diserzione”  che si è tenuta sabato a Bologna.

Nel post pubblicato viene denunciato il tentativo di intimidazione da parte di un gruppo di una trentina di ucraini simpatizzanti dei partiti di estrema destra avvenuto nel corso della Festa Antifascista “OLTRE IL PONTE – Festa di cultura e diserzione” tenutasi a Bologna. Tra i banchetti presenti alla festa ce ne era uno organizzato dal Comitato Ucraina Antifascista che da anni denuncia le aggressioni e il massacro subito dalle popolazioni russofone nel bacino del Donbass ed in generale nel paese. Nel tardo pomeriggio, in brevissimo tempo una trentina di provocatori e fascisti si sono concentrati nel tentativo di contestare i materiali esposti nel banchetto.

“I provocatori di ieri non erano rifugiati in fuga dalla guerra, erano stabili in Italia con reti di relazioni ed organizzati, in meno di 45 minuti si sono mobilitati in quasi una trentina e se non fosse stato per la prontezza e la preparazione del servizio d’ordine si sarebbe assistito ad una provocazione ben peggiore. La cultura nazista di questi personaggi, emersa dalle loro parole, arrivava a rifiutare fatti storici documentati sul ruolo di Stepan Bandera, accogliendo la strage di ebrei ucraini come fatto giusto e rivendicandola come atto necessario alla costituzione della patria. A queste dichiarazioni si aggiungevano: richiami espliciti ai partiti dell’estrema destra ucraina, minacce a compagni mimando il gesto di sgozzamento, slogan come l’urlo in coro ‘slava Ukraini’ mentre alcuni facevano saluti nazisti – slogan nazionalista che al pari delle svastiche e di altra simbologia nazista viene quotidianamente sdoganato da chi vuole soffiare sul fuoco del conflitto armando l’esercito ucraino”, si legge nel post.

“Fatti simili non sono nuovi in questi anni in tutta Italia, e soprattutto negli ultimi mesi dopo l’esplosione della guerra sono diventati quasi all’ordine del giorno, come ci ricordano recenti episodi avvenuti anche nella nostra regione, le molotov contro l’abitazione di una coppia russa a Livorno, la propaganda razzista sui muri di Napoli, la provocazione disinnescata a Senigallia durante un’iniziativa organizzata da Potere al Popolo, e l’elenco sarebbe lungo”, continua il post.

Quanto accaduto ieri deve quindi far riflettere tutti su cosa ci aspetta d’ora in poi, in quanto la guerra ci mette davanti ad uno scenario inedito che deve alzare per tutti il livello di attenzione e protezione di chi si impegna per il disarmo e per la fine del conflitto, ma anche di chi semplicemente alle porte del 25 aprile ed oltre testimonia la propria fede antifascista.

Il post della Rete dei Comunisti dii Bologna si conclude con l’appello a “ richiamare i nostri compagni e chiunque abbia a cuore la pace, la democrazia e l’antifascismo alla massima attenzione e, per chi ancora non lo ha fatto, di rompere con le retoriche equidistanti assumendo consapevolezza del grande pericolo che corriamo a legittimare gli interessi di classi dirigenti guerrafondaie”.

Quanto accaduto a Bologna ci ricorda che abbiamo accolto in Italia una grande quantità di profughi senza sapere realmente chi si nascondeva tra di loro. Se è vero quanto affermato dai militanti della Rete dei Comunisti di Bologna che con molta probabilità le persone intervenute erano ucraini già residenti in Italia non possiamo escludere che tra molti arrivati non si nasconda pure qualcuno che potrebbe essere pericoloso.

Premetto che l’accoglienza dei bisognosi, da qualunque parte arrivino è un obbligo di ogni paese civile, Italia compresa, ma non mi sembra che di fronte agli oltre 80 mila profughi ucraini arrivati nel nostro paese negli ultimi due mesi ci sia stata la stessa retorica che accompagnava i giornalieri sbarchi di africani e medio orientali degli ultimi anni.

Voglio dire, che fino a prova contraria, tutti i rifugiati sono delle persone per bene compresi gli afgani, i siriani, gli iracheni e tutti gli africani ed ovviamente gli ucraini. Però in tempi passati su coloro che arrivavano sui barconi per scappare dalle guerre da noi inventate si è giocata una vera e propria campagna elettorale da parte della destra e non solo. Veniva ventilata la certezza che si trattasse di persone legate con i gruppi islamici e con i terroristi che arrivavano nel nostro paese per islamizzare la nostra società e che bisognava diffidare di loro perché potevano, o meglio era sicuro, che si trattava di terroristi.

Ora tra i profughi ucraini potrebbero essersi infiltrati anche pericolosi personaggi legati ai gruppi di estrema destra che inneggiano al fascismo ed al nazismo. La nostra storia repubblicana è stata costellata di gruppi legati alla destra estrema appoggiati e finanziati dagli Stati Uniti che hanno provocati decine di morti piazzando bombe qua e la per la penisola. Ovviamente fine a prova contraria tutti i profughi ucraini sono persone pacifiche ma credo che qualcuno dovrebbe indagare per capire se tra di loro si siano infiltrati pericolosi terroristi.

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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