Il Presidente Ucraino ZelenskiIl Presidente Ucraino Zelenski

NON TUTTE LE NAZIONI EUROPEE SONO D’ACCORDO AD ACCOGLIERE L’UCRAINA NELL’UNIONE EUROPEA  

 

Paesi Bassi e Danimarca sono tra le nazioni europee che si oppongono all’idea di concedere all’Ucraina lo status di candidato ad entrare nell’Unione Europea, ha riferito giovedì l’agenzia Bloomberg. 

Il processo di adesione dell’Ucraina all’Unione Europea sembra essere davvero molto lungo, infatti sono diverse le nazioni che ancora nutrono dubbi sulla sua adesione. L’Ucraina ancora non ha ottenuto neppure lo status di candidato all’adesione e su questa opportunità gli stessi tempi sembrano allungarsi per l’opposizione di alcuni membri.

Tra le nazioni che si oppongono troviamo anche Paesi Bassi e Danimarca che però sono in piena attività nel sostenere l’Ucraina con armamenti nella guerra in corso. Secondo le fonti di Bloomberg, Amsterdam si è finora opposta a sostenere l’offerta di Kiev di unirsi al blocco comunitario.  Mentre Copenaghen ritiene che il Paese slavo non soddisfi ancora pienamente tutti i criteri relativi alla stabilità delle sue istituzioni democratiche, allo stato di diritto, al rispetto dei diritti umani e alla protezione delle minoranze.

In una nota diplomatica vista da Bloomberg, si sottolinea che l’Ucraina dovrà “migliorare fondamentalmente il proprio quadro giuridico e istituzionale” per realizzare progressi nelle suddette aree.  In generale, la Danimarca ritiene che Kiev sia ancora “in una fase molto precoce” in termini di preparazione per diventare un membro dell’UE e assumere gli obblighi derivanti da tale status.

Secondo l’agenzia statunitense la maggior parte dei paesi, compresa l’Italia, è favorevole a soddisfare l’offerta del presidente ucraino Vladimir Zelensky. Tuttavia, questo non coincide con le parole del presidente del Consiglio italiano Mario Draghi, che il 1 giugno ha affermato che praticamente tutti i principali paesi del blocco sono contrari con esclusione ovviamente del nostro paese.

Le idee su quale debba essere il futuro dell’Ucraina nell’Unione Europea non sono però molto chiare, infatti se da un lato  nazioni come Polonia, Lituania e Irlanda hanno espresso la loro volontà di concedere lo status di candidato all’Ucraina in una riunione degli ambasciatori dell’UE tenutasi mercoledì e l’Estonia ha insistito sul fatto che con un simile passo Bruxelles avrebbe dato speranza a Kiev, dall’altro  la Germania ha proposto di concedere lo status di candidato condizionale.

La Commissione Europea dovrebbe raccomandare la prossima settimana la concessione dello status di candidato.  Il suggerimento includerà condizioni legate agli impegni dell’Ucraina nei confronti dello stato di diritto e della legislazione anticorruzione, secondo le informazioni di Bloomberg..

Tuttavia, una tale raccomandazione da parte dell’esecutivo dell’UE alla fine avrà bisogno dell’approvazione degli Stati membri.  I leader del blocco dovrebbero affrontare la questione in un vertice a Bruxelles in programma dal 23 al 24 giugno.

Formalmente, lo status di candidato avvia la procedura per formalizzare l’adesione all’UE.  Nel caso della Croazia, che è l’ultimo paese ad aver aderito al blocco fino ad oggi, ci sono voluti dieci anni per elaborare la domanda prima che fosse accettata nel 2013.

Il 28 febbraio, il presidente dell’Ucraina, Vladimir Zelensky, ha firmato una domanda per l’adesione del suo paese all’Unione Europea e ha chiesto l’immediata integrazione della sua nazione nel blocco.

Il presidente ucraino ha dichiarato a fine maggio che se l’Ue non vuole che il suo Paese aderisca al blocco, dovrebbe ammetterlo onestamente.  In una conversazione telefonica con il primo ministro olandese Mark Rutte, Zelensky gli ha detto che “se pensi che non ci sia spazio per noi nell’UE, allora dovresti dirlo senza mezzi termini”. (RT)

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *