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JOSEF BORRELL; L’EUROPA DEVE ESSERE DISPOSTA A PAGARE UN PREZZO PER SOSTENERE L’UCRAINA 

 

L’Alto rappresentante dell’UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, ha dichiarato che l’Europa deve essere disposta a “pagare un prezzo per sostenere l’Ucraina”.

Il capo della diplomazia europea ha detto durante un’intervista al quotidiano El País, pubblicata questo giovedì, che “dobbiamo spiegare ai nostri cittadini che quella dell’Ucraina non è una guerra per gli altri”. “I cittadini devono essere disposti a pagare un prezzo per mantenere il sostegno all’Ucraina e all’unità dell’UE. Siamo in guerra: queste cose non sono libere, anche se dobbiamo cercare di distribuire gli sforzi in modo equo”, ha detto, aggiungendo che il conflitto “ci colpisce direttamente, anche se i nostri soldati non muoiono lì”.

Quindi i cittadini europei dovranno stringere la cinghia se necessario per sostenere l’Ucraina anche se tutti i sondaggi certificano che la maggioranza degli europei sono contrari a questa scelta politica. Borrell inoltre afferma che siamo in guerra contro la Russia gettando finalmente la maschera.

Dopo un commento secondo cui sembrava che in precedenza gli Stati Uniti e l’Europa fornissero armi all’Ucraina “per combattere la Russia su un piano di parità, ma che ora la stanno armando per negoziare”, Borrell ha sottolineato che “tutte le guerre finiscono con un negoziato”. “Il nostro obiettivo è che quando arriva il momento di negoziare, l’Ucraina arrivi nelle migliori condizioni. E questo accade attraverso la difesa del loro territorio”. 

Inoltre, il politico spagnolo ha affermato che “gli europei devono essere disposti ad affrontare un conflitto a lungo termine, alla ricerca di soluzioni politiche”. “Quando qualcuno mi dice di smettere di aiutare l’Ucraina perché in questo modo la guerra durerebbe meno, la mia domanda immediata è se non ci interessa come finisca quella guerra”. 

Sulla stessa linea anche il presidente finlandese Sauli Niinisto che la settimana scorsa ha dichiarato che, di fronte a un’imminente crisi energetica e a una successiva recessione economica, i paesi dell’Unione europea dovranno abituarsi alle loro economie che smetteranno di crescere anno dopo anno. Insomma non c’è da aspettarsi niente di buono per i prossimi tempi.

Intanto in Italia, in vista delle prossime elezioni politiche del 25 settembre, le forze politiche che si contendono la guida del paese non hanno messo nella loro agenda politica le conseguenze che il nostro appoggio a questa guerra provocherà ai cittadini italiani. E’ scomparso qualunque riferimento al sostegno dell’Ucraina e alle conseguenze che ciò comporterà nel breve e medio periodo. Nessuno mette in dubbio il carattere atlantista del prossimo esecutivo sia esso governato dal centro sinistra o dal centro destra.

Lo stesso Borrell ha affermato che i paesi del blocco stanno affrontando “una tempesta perfetta. Dobbiamo prepararci per un possibile taglio del gas, principalmente attraverso il risparmio, la diversificazione e la solidarietà tra di noi”. Aveva inoltre avvertito che c’è una “vera incertezza” sul volume richiesto di gas nei paesi del blocco per questo inverno e sulla capacità dei cittadini di pagarlo visto gli alti prezzi. Ma questo in Italia sembra non essere un problema per chi si candiderà alla guida del nostro paese dato che nessuna forza politica mette questo argomento tra le sue priorità elettorali.

Quindi, tirando le somme, siamo in procinto di affrontare una tempesta perfetta che però non è frutto del caso ma di precise scelte politiche che la nostra inetta classe politica ha preso. Poi la tempesta perfetta non avrà una breve durata e noi ne dovremmo subire le conseguenze senza batter ciglio perché questo è quello che vogliono i nostri capi politici. Dove sono andati quelli che in tempi passati starnazzavano come galline impazzite urlando che bisognava essere padroni a casa nostra ed oggi invece accettano senza un minimo di pudore queste politiche? Urlavano che il popolo era sovrano ma oggi, di fronte al fatto che la maggioranza degli italiani e degli europei siano contrari alla guerra ed all’invio di armi all’Ucraina, le opinioni dei cittadini non   contano più.

Ma noi siamo davvero disposti a pagare un alto prezzo per questa guerra come affermato da Josef Borrell?

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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