ELON MUSK DEFINISCE COME UNA INTERFERENZA NELLE ELEZIONI LA CENSURA DI TWITTER SULLA VICENDA DI HUNTER BIDEN 

 

Elon Musk definisce la censura di Twitter sulla vicenda del computer portatile di Hunter Biden, figlio del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, come un’interferenza nelle elezioni presidenziali statunitensi del 2020.

Il 3 dicembre il nuovo proprietario di Twitter Elon Musk ha rivelato come il social network abbia censurato e nascosto tutti i messaggi riguardanti l’indagine che vede imputato il figlio di Joe Biden, Hunter Biden, prima dello svolgimento delle elezioni presidenziali del novembre del 2020 che hanno portato il padre alla Casa Bianca.

Il miliardario crede che la storia di come Twitter abbia nascosto la polemica sul computer portatile di Hunter Biden, a poche settimane dall’elezione di Joe Biden, equivalga a intromettersi nelle elezioni presidenziali del 2020.

“Se Twitter mantiene gli ordini di una squadra prima di un’elezione, mettendo a tacere le voci dissidenti in un’elezione fondamentale, allora questa è la definizione di interferenza elettorale”, ha detto il capo di Tesla e SpaceX.

Musk, mentre partecipava a un evento audio sul suo social network, ha aggiunto che “Twitter stava agendo come un braccio del Comitato Nazionale Democratico. Era assurdo”.

Il capo di Twitter ha riferito inoltre di aver dato “accesso senza restrizioni” ai file interni ai giornalisti Matt Taibbi e Bari Weiss, sostenendo di non avere alcun controllo su come sta andando l’indagine.

L’indagine dei giornalisti, conosciuta come “The Twitter Archives, prima parte: come e perché Twitter ha bloccato la storia del laptop di Hunter Biden”, si basa sulle e-mail dei dipendenti del social network. Le e-mail hanno rivelato come “Twitter ha preso misure straordinarie per nascondere la storia, rimuovendo i link e pubblicando avvertimenti che i messaggi potevano essere ‘insicuri’”. Inoltre, è stato utilizzato uno strumento comunemente riservato a casi estremi come la pornografia infantile.”, riferiscono i giornalisti.

La storia originale di Hunter Biden era stata etichettata da una piccola cerchia di dirigenti di alto livello su Twitter come materiale piratato senza alcuna prova a sostegno, si afferma nei documenti. Alla riluttanza di molti membri dello staff, come l’ex vicepresidente delle comunicazioni globali Brandon Borrman, sull’opportunità di etichettare i messaggi in questione, l’ex vice consigliere generale di Twitter Jim Baker ha detto che era ragionevole supporre che i materiali fossero stati violati e che la precauzione fosse giustificata.

Una vicenda che dimostra ancora una volta come i social media stanno avendo un’importanza fondamentale nella costruzione del pensiero unico e come riescono a manipolare le informazioni più compromettenti in funzione di un preciso disegno politico. Non bisogna essere dei geni per pensare che la vicenda del figlio di Joe Biden è stata certamente nascosta all’opinione pubblica per favorire l’elezione del padre alla Casa Bianca.

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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