Mine italiane trovate in UcrainaMine italiane trovate in Ucraina

MINE ANTI UOMO ITALIANE ARRIVANO IN UCRAINA?

 

L’Ambasciata della Russia in Italia ieri ha diffuso un messaggio su Twitter i cui accusa l’Italia di aver fornito mine anti uomo all’Ucraina mostrando una foto, il Ministro della Difesa Guido Crosetto a prontamente smentito la notizia.

“Queste mine di fabbricazione italiana TS/6.1, ТS50 е TS/2,4 (MATS/2) sono state disinnescate da genieri russi sul territorio ucraino. E quanti di questi «souvenirs del’Italie» rimangono ancora lì? Le persone ne soffriranno per molto tempo a venire…”, così scriveva ieri l’Ambasciata della Russia in Italia mostrando una foto di una mina anti uomo che secondo loro è di provenienza italiana.

Il nostro Ministro della Difesa ha subito smentito che il nostro paese abbia fornito mine anti uomo all’Ucraina affermando che il nostro paese non ha fornito alcuna arma di questo tipo all’Ucraina ma il segreto di stato posto alle forniture di armi al governo di Zelensky non permette di verificare se le affermazioni di Crosetto siano davvero vere.

“L’Ambasciata russa in Italia, come già il ministero degli Esteri russo, sulle presunte mine antiuomo prodotte e vendute dall’Italia mente sapendo di mentire. L’ultimo tweet dell’Ambasciata russa contiene, in particolare, informazioni volutamente fuorvianti, non veritiere e gravemente denigratorie. Un’allusiva e tendenziosa propaganda contro il nostro Paese che ha sempre rispettato le norme del Diritto Internazionale. Sorprende l’utilizzo di fake news e foto non contestualizzate per indurre il lettore a trarre conclusioni completamente false”, scrive il Ministro. 

Crosetto dichiara poi che il nostro paese non avrebbe potuto inviare questo tipo di mine perché, nonostante ricordino mine prodotte dalla Valsella/Tecnovar, il nostro paese non le produce più da 28 anni dopo che con una moratoria e la successiva legge 374/1997 le ha messe definitivamente al bando.

Ora noi possiamo anche prendere per vere le dichiarazioni di Crosetto che aggiunge che sotto licenza queste mine sono state prodotte anche da altri paesi, ma se non ha nulla da nascondere perché non toglie il segreto di stato sulle forniture di armi all’Ucraina? In questo modo potremmo verificare con esattezza se queste mine sono davvero italiane oppure prodotte da altri paesi e magari smascherare la propaganda del Cremlino. Le sole dichiarazioni di Crosetto non sono sufficienti a dissipare i dubbi legittimi.

Inoltre dobbiamo ricordare che con l’occasione di questa guerra l’Italia e gli altri paesi che stanno fornendo armi al governo di Zelensky hanno aperto le porte dei loro magazzini e stanno inviando ogni sorta di armamento, anche quelli che da anni stanno  fermi nei magazzini. Quindi chi ci dice che le mine apparse nella foto pubblicata dall’Ambasciata Russa non siano davvero arrivate da un magazzino italiano?

Per fugare ogni dubbio Guido Crosetto chieda al governo, di cui è un illustre esponente, di togliere il segreto di stato sulle armi inviate a Kiev anche perché l’Italia è l’unico paese ad aver posto il segreto sugli armamenti inviati. Credo che i cittadini, visto che finanziano le armi con i soldi delle loro tasse, avrebbero il diritto di sapere quali armamenti arrivano sul campo di battaglia ucraino. A meno che non ci sia qualcosa di davvero grosso da nascondere come le mine anti uomo in oggetto.

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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