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DONALD TRUMP: “HO FORNITO MIGLIAIA DI MISSILI ALL’UCRAINA”

 

Durante una manifestazione a Waco, in Texas, l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha affermato di essere stato lui per primo a fornire armi all’Ucraina.

Niente di nuovo nelle dichiarazioni dell’ex presidente statunitense Donald Trump che afferma di essere stato il primo a fornire armi all’Ucraina per me e tutti quelli che credono fermamente che la guerra non è iniziata il 22 febbraio scorso ma è stata pianificata con dovizia da almeno un decennio.

Infatti Trump in una manifestazione in Texas di fronte ai suoi sostenitori ha sostenuto che “Ho dato loro centinaia e centinaia di javellins” all’esercito ucraino.

La questione però è un poco più complessa perché le dichiarazioni di Trump rompono quel luogo comune che la destra statunitense e quella nostrana hanno messo in giro, ovvero cercare di far credere che il Partito Democratico e i partiti di destra in giro per il mondo che vedono in Trump l’individuo che potrebbe far cessare la guerra in 24 ore, come del resto da lui sostenuto in più occasioni, siano la risposta alle politiche guerrafondaie del Partito Democratico appoggiate da una parte consistente di quella che a casa nostra si definisce la sinistra progressista, PD in prima linea.

Insomma se davvero Trump è in grado di fermare la guerra in 24 ore perché allora ha armato con migliaia di missili portatili l’esercito ucraino? Forse pensava ingenuamente che li avrebbero usati per festeggiare il primo dell’anno? Più probabile invece è che anche il Partito Repubblicano, quando era al governo con Trump, stava portando avanti le stesse politiche iniziate da Obama per l’Ucraina ovvero usare il paese centro europeo per fomentare le tensioni con la Russia per arrivare allo scoppio della guerra.

Bisogna fare molta attenzione a non cadere nella facile retorica trumpiana che cerca di dipingerlo come il nuovo salvatore della patria perché, secondo lui, sarebbe in grado di fermare la guerra in un giorno dimenticandosi però che non ha mai detto come lo farebbe. Ha solamente chiesto agli statunitensi un mandato in bianco.

E’ altrettanto interessante notare come anche in molti siti, canali Telegram e social in genere anche in Italia venga propagandata questa retorica da sedicenti progressisti che in realtà sono semplicemente dei militanti di destra, che non a caso adulano il loro beniamino Trump, un personaggio che di progressista non ha nulla se non la voglia, usata solo per ottenere consenso elettorale, che la guerra termini per iniziarne poi una contro la Cina, suo nemico giurato da sempre, con lo scopo di dirottare il nostro elettorato verso posizioni pacifiste di facciata usando, appunto, l’argomento che la guerra deve finire. 

Dietro questo pacifismo di facciata si nasconde invece una retorica di destra che con la pace non ha nulla a che fare. Meloni dovrebbe insegnare.

Considerare Trump come il possibile pacificatore mi sembra sia come considerare aprioristicamente le analisi dei generali dell’esercito che criticano la guerra come le uniche analisi sensate . Analisi che vengono però fatte da persone che hanno deciso nella loro vita di stare con i militari e non con i monaci o con le crocerossine, insomma un militare resta sempre un militare anche quando critica la guerra perché non può essere vinta da quelli che come lui stanno dalla parte della Nato perché altrimenti non avrebbe fatto la carriera militare. Trump resta un personaggio di estrema destra anche se critica la scelta politica di Joe Biden  di iniziare la guerra, mi sarebbe piaciuto vedere se lui fosse stato alla Casa Bianca cosa avrebbe fatto.

 

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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