Il Presidente ucraino ZelenskyIl Presidente ucraino Zelensky

LE DUE FACCE DI ZELENSKY 

 

Il quotidiano statunitense Washington Post in un articolo rivela, citando documenti segreti filtrati, che il presidente ucraino Zelensky ha conquistato la fiducia dei governi occidentali rifiutando di usare le armi che gli forniscono per gli attacchi all’interno della Russia e dando la priorità al targeting delle forze russe all’interno dei confini dell’Ucraina, ma in segreto in realtà le sue intenzioni sono molto diverse.

Nelle segrete stanze del potere ucraino Zelensky ha proposto di andare in una direzione molto più audace: occupare i villaggi russi per ottenere una leva su Mosca, bombardare un oleodotto che trasferisce il petrolio russo in Ungheria, un membro della NATO, e cercando privatamente missili a lungo raggio per colpire obiettivi all’interno dei confini della Russia, secondo i documenti classificati dell’intelligence degli Stati Uniti che sono filtrati.

I documenti, che non sono stati precedentemente divulgati, fanno parte di una più ampia fuga di segreti statunitensi diffusi sulla piattaforma di messaggistica Discord e ottenuta dal Washington Post. I documenti dipingono il leader ucraino come un leader con istinti aggressivi che contrastano nettamente con la sua immagine rivolta al pubblico ovvero quella  di uno  statista calmo e stoico che resiste al brutale assalto della Russia. 

Il Pentagono che è stato informato sul contenuto dei documenti, riferisce il quotidiano, non ha smentito il loro contenuto ma non lo ha neppure confermato.

I documenti a cui l’Washington Post ha avuto accesso  rivelano profonde preoccupazioni sulla traiettoria della guerra e sulla capacità di Kiev di condurre un’offensiva di successo contro le forze russe. Secondo una valutazione della Defense Intelligence Agency tra i documenti trapelati, “I negoziati per porre fine al conflitto sono improbabili durante il 2023”.

Dai documenti risulta che Zelensky, in alcuni casi, ha frenato le ambizioni dei suoi collaboratori mentre in altri è stato proprio lui a proporre azioni audaci contro la Russia.

Un documento classificato come top secret rivela che in una riunione alla fine di gennaio, Zelensky ha suggerito che l’Ucraina “dovesse condurre  attacchi in Russia” mentre spostava le truppe di terra ucraine nel territorio per occupare città di confine russe non specificate. L’obiettivo sarebbe “dare superiorità  a Kiev nei colloqui con Mosca”, afferma il documento.

In una riunione separata alla fine di febbraio con il generale Valery Zaluzhny, il principale comandante militare dell’Ucraina, Zelensky “ha espresso preoccupazioni” perché “l’Ucraina non ha missili a lungo raggio in grado di raggiungere schieramenti di truppe russe in Russia né nulla con cui attaccarli”. Zelensky ha poi “suggerito che l’Ucraina attaccasse luoghi di dispiegamento non specificati a Rostov”, una regione della Russia occidentale, usando invece droni, secondo un altro documento classificato.

In un incontro a metà febbraio con il vice primo ministro Yuliya Svrydenko, Zelensky ha suggerito all’Ucraina di “far saltare in aria” l’oleodotto Druzhba costruito dai sovietici che fornisce petrolio all’Ungheria. Zelensky ha sottolineato chel’Ucraina dovrebbe semplicemente far saltare in aria l’oleodotto e distruggere probabilmente l’industria ungherese che  si basa pesantemente sul petrolio russo, afferma il documento.

Nel dettagliare la conversazione, i funzionari dell’intelligence ammettono che Zelensky stava “esprimendo rabbia verso l’Ungheria, che come è noto in Europa è l’unico stato che non ha applicato sanzioni alla Russia.

Non è chiaro se gli Stati Uniti abbiano condiviso i resoconti dei complotti di Zelensky con le nazioni alleate, ma il presidente ucraino continua a godere del forte sostegno dei governi occidentali, che gli hanno fornito una serie sempre più sofisticata di armi.

La scorsa settimana, la Gran Bretagna è diventata il primo paese occidentale a fornire all’Ucraina missili a lungo raggio. Lo Storm Shadow, un sistema di missili da crociera con capacità stealth, ha una portata di 155 miglia, superando di gran lunga la portata di 50 miglia dei lanciatori HIMARS forniti dagli Stati Uniti.

“L’Ucraina si è ripetutamente impegnata a impiegare armi fornite dagli Stati Uniti in modo responsabile e strategico quando necessario per contrastare l’aggressione russa, e siamo fiduciosi che continuerà ad essere così”, ha detto un funzionario della difesa degli Stati Uniti che, come altri intervistati per questo rapporto, ha parlato a condizione di anonimato. 

Un altro documento descrive un piano sviluppato dall’agenzia di intelligence militare ucraina l’anno scorso per condurre attacchi segreti alle forze russe in Siria usando l’aiuto segreto dei curdi. Il complotto dettagliato avrebbe aperto un nuovo campo di battaglia a migliaia di miglia dall’Ucraina, ma a dicembre, Zelensky ha convinto i suoi collaboratori a “cessare la pianificazione delle operazioni contro le forze russe in Siria”, riporta il documento, senza spiegare perché il piano è stato interrotto.

Insomma dai documenti visionati dal Washington Post risulta che Zelensky ha due facce: una tranquilla e conciliante che sfoggia, come un attore, durante le sue visite all’estero ed un’altra molto più bellicista che usa durante le riunioni con i suoi collaboratori. Questo dualismo potrebbe però portare a conseguenze molto pericolose perché avendo a disposizioni ad esempio i missili a lunga gittata chi ci può garantire che non li usi contro il territorio russo? Cosa questa che metterebbe in serio pericolo la pace mondiale.

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *