Traffico organi tra Tunisia e TurchiaTraffico organi tra Tunisia e Turchia

TRAFFICO DI ORGANI UMANI TRA TUNISIA E TURCHIA 

 

Smantellata in Tunisia una rete internazionale dedita al traffico di organi umani tra il paese africano e la Turchia. 

In Tunisia, le autorità hanno scoperto una rete internazionale che si dedicava al traffico di organi umani, attiva da diversi anni tra il paese africano e la Turchia, dove si trovano i capi dell’organizzazione.

Secondo le informazioni ufficiali, la rete è gestita da persone con doppia nazionalità, sei delle quali  sono già state arrestate,  attualmente le autorità tunisine  stanno cercando di arrestare gli altri componenti dell’organizzazione criminale. 

Parte dei compiti dell’organizzazione era quello di attirare le sue vittime attraverso i social media, e dopo aver fatto un patto con loro, inviarle dalla Tunisia in territorio turco per essere operate in cambio di somme di denaro. Per gli organi venivano pagate somme comprese  tra 25 mila e 30 mila dinari a persona (poco meno di 10 mila dollari).

Le autorità tunisine hanno rivelato  che  diverse pagine Facebook venivano usate per attirare persone interessate a vendere organi, in particolare reni, mentre la “società” si occupava di tutte le spese e le procedure per l’espianto degli organi e del trasporto delle persone in Turchia, dove avvenivano le operazioni.

Secondo gli specialisti in sociologia, i “volontari” appartengono a gruppi vulnerabili, soprattutto poveri che hanno urgente bisogno di denaro per migliorare le loro condizioni sociali o aiutare un membro della famiglia.

Il vice procuratore della Repubblica del Tribunale di primo grado del governatorato di Kasserine (Tunisia centrale), Riad Nouiwi, ha raccontato all’agenzia di stampa tunisina l’apertura dell’indagine sul caso, e i suoi risultati, dopo aver ricevuto un rapporto dalla squadra di ispezione della Guardia Nazionale presentato all’ufficio del procuratore generale sull’esistenza della suddetta rete.

Secondo Al-Nawiwi, dopo l’indagine, sei sospetti, molto attivi all’interno di questa rete, sono stati arrestati in Tunisia.

“L’indagine condotta  a Kasserine ha rivelato i trasferimenti finanziari tra le persone coinvolte nella deportazione e altre parti esterne”, ha aggiunto il vice procuratore. La legge tunisina vieta il commercio di organi umani in cambio di denaro. 

Il modo di operare svelato conferma l’uso di Facebook per finalizzare i dettagli e poi i mediatori locali raccolgono la vittima, ognuno secondo la sua competenza, al fine di eseguire le procedure necessarie per il viaggio e garantire loro la residenza, così come le analisi e gli esami necessari prima dell’intervento chirurgico che si svolge in Turchia. (Al Mayadeen)

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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