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NEW YORK TIMES: LA CONTRO OFFENSIVA UCRAINA NON STA OTTENENDO RISULTATI 

Cominciano ad essere un po’ troppi gli articoli pubblicati dalla stampa statunitense nei quali funzionari di stato ed ex militari affermano che la contro offensiva ucraina non potrà avere successo per essere solo dei casi isolati o semplicemente delle opinioni scappate al controllo della censura.

Da alcune settimane sui media statunitensi stanno apparendo molti articoli in cui, citando funzionari o ex militari,   viene apertamente contestato il risultato della tanto annunciata contro offensiva ucraina che doveva riconquistare i territori occupati dalla Russia.

Mi aveva fatto notare questa tendenza un mese fa Francesco Dall’Aglio in occasione di un incontro tenutosi a Poggibonsi, nel corso della Festa di Liberazione organizzata dal locale circolo del Partito della Rifondazione Comunista, in cui avevamo approfondito i temi relazionati alla guerra in Ucraina. Da allora ho iniziato a tenere d’occhio questi articoli e devo convenire con Dall’Aglio che il cambio di approccio verso il conflitto da parte di molti media è radicalmente cambiato.

Fino a poco tempo fa nessuno sui media ufficiali si azzardava a metter in discussioni le roboanti conquiste delle forze armate ucraine, oggi, come detto. la situazione è in cambiamento costante.

Noi siamo l’occidente, noi viviamo in un giardino e gli altri nella giungla, forniamo armi agli ucraini per combattere le invasioni barbariche ma i risultati però non si vedono e la guerra sembra essere in stallo. E’ vero che gli ucraini sono alti, di pelle bianca e con gli occhi azzurri ma sempre restano degli slavi, quindi simili ai barbari moscoviti. Le armi gliele forniamo ed allora perché i risultati non si vedono? Semplice, sono degli incompetenti che non sanno usare il potenziale bellico che gli mettiamo a disposizione oppure fanno di testa loro e non ascoltano i nostri consigli.

Questa è la narrativa che attualmente sta circolando nei media statunitensi, L’ultimo articolo pubblicato sul New York Times, un quotidiano non certamente putiniano, mette in risalto proprio il secondo aspetto ovvero quello che afferma che l’esercito ucraino stia facendo di testa sua e che non stia ascoltando i consigli di noi occidentali che la guerra la sappiamo fare benissimo, basta guardare ciò che è avvenuto in Afganistan negli ultimi venti anni.

Mentre Washington continua a sostenere la controffensiva ucraina, la mancanza di successo delle forze di Kiev, così come una strategia sbagliata, fanno sì che i funzionari statunitensi esprimano sempre più l’opinione che il progresso dell’Ucraina sul campo di battaglia potrebbe essere troppo poco, riferisce il New York Times nell’articolo.

Secondo i funzionari statunitensi e di altri paesi occidentali, l’obiettivo principale della contro-offensiva ucraina è quello di rompere le difese delle forze russe nelle province di Jerson e Zaporozhie per tagliare la rotta terrestre verso la penisola di Crimea e le linee di approvvigionamento.

Ed ecco quindi che arriva la stoccata all’esercito ucraino che sta facendo di testa sua. Il New York Times scrive che la contro offensiva in quella direzione ha difficoltà. Secondo l’articolo, gli alleati di Kiev non sono d’accordo con la loro attuale tattica, poiché invece di concentrarsi sulla rotta terrestre verso la Crimea, le forze dell’esercito ucraino sono distribuite quasi uniformemente tra i fronti orientali e meridionali.

Esortano dunque le autorità ucraine a concentrarsi sulla presa della città di Melitópol, situata nella provincia di Zaporozhie, invece di continuare i loro vani tentativi di riconquistare la città di Artiómovsk (conosciuta come Bajmut in Ucraina), situata nella Repubblica Popolare di Donetsk e liberata dalle forze russe alla fine di maggio.

Il desiderio del presidente ucraino Vladimir Zelenski di riconquistare quella città lascia perplessi gli americani, che ritengono che la politica debba essere messa in secondo piano, almeno temporaneamente, a favore di una strategia militare ben pianificata, nota il giornale. Inoltre, indica che anche se l’Ucraina ha abbastanza forze per cercare di occupare Artiómovsk, questo causerebbe solo un gran numero di perdite in cambio di scarsi benefici strategici.

In questo contesto, è stato annunciato che durante una recente conversazione in videoconferenza, il capo dello stato maggiore congiunto delle forze armate statunitensi, il generale Mark Milley, con alcune delle sue controparti, ha esortato il comandante in capo delle forze armate ucraine, Valeriy Zalúzhniy, a concentrarsi sul fronte meridionale. Da parte sua, secondo due ufficiali che hanno familiarità con la chiamata, Zalúzhniy era d’accordo, riferisce RT. 

I media statunitensi riconoscono anche che dopo quasi tre mesi dalla loro ampiamente annunciata controffensiva, gli ucraini devono prestare attenzione a questi appelli dei loro sponsor occidentali, “soprattutto perché le perdite continuano ad aumentare e la Russia continua ad avere un vantaggio su truppe e attrezzature”. Si nota che anche le unità più esperte delle forze armate ucraine sono state ristrutturate ripetutamente dopo aver subito grandi perdite.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Robert Brieger, presidente del comitato militare dell’Unione europea, che dubita che la piena sovranità dell’Ucraina possa essere ripristinata con i mezzi esistenti. 

Il Comitato Militare è il massimo organo militare dell’UE ed è composto dai capi di stato maggiore dei 27 Stati membri. “Finora la controffensiva dell’Ucraina, iniziata a giugno, non ha guadagnato terreno”, ha detto Brieger mettendo  in guardia contro l’aspettativa che le forze ucraine siano in grado di sfondare le difese russe. 

Anche lui sostiene che l’Ucraina dovrebbe riuscire a controllare la città di Melitipol, considerata la porta di accesso alla Crimea ma dubita fortemente che ciò possa avvenire.

Insomma sembra proprio che tutti siano concordi nel sostenere che la guerra, con i mezzi attuali, non possa essere vinta dall’Ucraina, ma bisogna cercare una via di uscita onorevole, quindi niente di meglio che scaricare tutte le responsabilità su Kiev e sulle sue incapacità e negligenze. Occorre ricordare però che, come tutti sanno, l’esercito ucraino è stato addestrato da addestratori Nato e sta usando praticamente solamente armi Nato. A voi le conclusioni.

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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