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AD UN FAKE SI RISPONDE CON UN ALTRO FAKE 

 

Quando ad una notizia falsa si risponde con un altro fake, sembra essere questa la prova fornita dagli israeliani  alla notizia che da due giorni affolla tutte le redazioni ovvero il presunto assassinio di bambini da parte dei militanti di Hamas.

In occasione della visita in Israele del Segretario di Stato statunitense Blinken il Primo ministro israeliano Netanyahu ha mostrato le foto delle presunte atrocità commesse dai militanti di Hamas nel kibbutz di Aza per convincere il funzionario della Casa Bianca che ciò che veniva denunciato era la pura verità.

Ma come spesso accade le bugie hanno le gambe corte. Una delle foto pubblicate da Netanyahu non raffigura un bambino bruciato ma, niente meno, un cagnolino trattato digitalmente per farlo sembrare il bimbo che sarebbe stato martoriato dai militanti di Hamas.

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Insomma, dopo la colossale figura di merda fatta dal governo israeliano, per tentare di metterci una pezza, sicuri che poi tutti i mezzi di informazione, come del resto hanno fatto, avrebbero dato ampio spazio alla diffusione delle immagini, che per decenza non vengono fatte vedere in quanto non pubblicabili,  ad un fake si risponde con un altro fake.

Ma oramai è tardi. La macchina delle fake news ha ottenuto ciò che voleva ovvero dipingere i palestinesi come un popolo di macellai senza un briciolo di cuore e di umanità. Condizione questa necessaria per legittimare le continue repressioni nei loro confronti.

Altra bella pagina di informazione indipendente.

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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