David Arakhamia, capo gruppo parlamentare del partito di Zelensky “Servitore del Popolo”David Arakhamia, capo gruppo parlamentare del partito di Zelensky “Servitore del Popolo”

LA GUERRA IN UCRAINA POTEVA FINIRE NELLA PRIMAVERA DEL 2022

 

La guerra in Ucraina poteva terminare nella primavera del 2022 risparmiando la morte di centinaia di migliaia di ucraini ma qualcuno ha preferito il contrario.

In un’intervista David Arakhamia, capo gruppo parlamentare del partito di Zelensky “Servitore del Popolo»,ha raccontato che nella primavera del 2022 si sarebbe potuto far finire la guerra accettando la neutralità e rinunciando all’ingresso nella  NATO dell’Ucraina. 

La Russia avrebbe quindi ritirato il proprio esercito ed il Donbass avrebbe dovuto ottenere ampie autonomie all’interno dell’Ucraina. Questo era stato confermato anche dal  Cancelliere tedesco Schroeder che aveva partecipato ai negoziati, interrotti, secondo lui, per le pressioni degli Stati Uniti che chiaramente non volevano che la guerra terminasse. 

David Arakhamia il 28 febbraio 2022 faceva parte della delegazione ucraina che andò in Bielorussia per partecipare ai primi colloqui di pace con la Russia che non ebbero esito positivo. Ha fatto parte anche della successiva delegazione che si era recata ad Istambul, in Turchia, per cercare una via negoziale alla crisi in corso.

Nella sua intervista il capo gruppo di Servitore del Popolo afferma che secondo lui “[i russi] hanno creduto fino all’ultimo di poterci spingere ad accettare la neutraliità. Questa era la cosa principale per loro: erano pronti a finire la guerra se avessimo accettato di essere neutrali, tipo come era stata la Finlandia, e avessimo garantito che non saremmo entrati nella NATO”.

Continua sottolineando che “Sostanzialmente il punto principale era questo. Tutto il resto erano abbellimenti cosmetici e politici sulla denazificazione, la popolazione russofona e bla bla bla”, aggiungendo che “Per prima cosa, per accettare questo punto bisognava cambiare la Costituzione. La nostra strada verso la NATO è fissata nella Costituzione. In secondo luogo non c’era e non c’è fiducia verso la Russia, la cosa si poteva fare solo se ci fossero state garanzie di sicurezza. Non potevamo firmare, andarcene e tirare un bel respiro, potevano tornare in futuro e noi non saremmo stati pronti. Quindi era possibile solo se fossimo stati sicuri che la cosa non si sarebbe ripetuta. Ma non ne eravamo sicuri”.

Fin qui gli aspetti più strettamente legati al quadro politico ucraino, ma il motivo principale per cui i negoziati non ebbero esito positivo David Arakhamia lo spiega successivamente quando afferma che  “quando siamo tornati da Istanbul Boris Johnson è venuto a Kiev e ha detto che non bisognava firmare niente con loro e bisognava continuare a combattere”. 

In seguito a ciò l’Ucraina si è ritirata dai negoziati e Zelensky ha affermato che la guerra sarebbe proseguita fino all’ottenimento del controllo di tutti i confini del 1991 che includevano ovviamente anche la Crimea. 

Quindi i negoziati in Bielorussia ed in Turchia sono stati minati dal volere del Regno Unito ed implicitamente dagli Stati Uniti che non hanno mai pensato di far cessare il conflitto in corso.

Dall’inizio del conflitto centinaia di migliaia di ucraini sono morti dopo essere stati mandati al fronte per combattere, L’Unione Europea grazie alle sanzioni si trova in un tunnel del quale è difficile vedere la fine, centinaia di miliardi sono stati spesi per armare Kiev, i nostri politici inetti e succubi degli Stati Uniti hanno appoggiato questa guerra che chiunque avesse avuto un poco di sale in zucca capiva che non poteva essere vinta. 

Questo conflitto poteva terminare dopo solamente due o tre mesi ma evidentemente la sua conclusione non era nei piani della Nato e degli Stati Uniti e quanto detto da David Arakhamia rafforza l’opinione che tutto è stato progettato e messo in campo da una regia ben precisa. Si doveva colpire la Russia staccandola dal legame con l’Europa, cosa che è avvenuta ma peccato che proprio noi europei abbiamo pagato e continuiamo a pagare le conseguenze di questa scelerata decisione.

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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