Una nave che trasporta gas liquidoUna nave che trasporta gas liquido

UNIONE EUROPEA: PIU’ CHE RADDOPPIATE LE IMPORTAZIONI DI GNL DAGLI STATI UNITI

 

Le sanzioni economiche alla Russia, lo sanno anche i sassi, non hanno ottenuto un bel nulla e l’Unione Europea che le ha sostenute ne ha subito le maggiori conseguenze, ma non tutti, nel mondo. sono stati colpiti dagli effetti indiretti, infatti negli Stati Uniti qualcuno si sta sfregando le mani.

Gli Stati Uniti che hanno imposto le sanzioni alla Russia ed hanno costretto il vecchio continente a seguirli hanno ottenuto numerosi vantaggi da quella scelta. Uno dei settori che ha beneficiato delle sanzioni contro il Cremlino è quello dell’energia ed in particolare i produttori di gas naturale liquefatto )GNL) hanno registrato entrate stratosferiche.

Come è noto aver abbandonato il gas russo per l’Europa è stato un vero e proprio suicidio economico. Le aziende energivore, quelle che consumano grandi quantità di energia, hanno ridotto le loro produzioni ed in molti casi hanno chiuso i battenti perché con il costo alto dell’energia sono diventate di colpo non più competitive.

Tra febbraio 2022 e settembre 2023, l’Unione Europea, trovatasi senza il gas russo ed alla ricerca di nuovi fornitori, ha acquistato da aziende statunitensi circa 61 miliardi  di metri cubi di gas per un valore di 66,7 miliardi  di euro, una media di 3,1 miliardi  di metri cubi al mese per un valore di 3,3 miliardi di euro ogni mese. 

Se guardiamo le vendite di gas liquefatto proveniente dagli Stati Uniti nell’anno precedente ci accorgiamo che da oltre oceano sono arrivati in  media 1,25 miliardi di metri cubi di gas per un valore di 725 milioni di euro al mese.

Analizzando i valori l’aumento mensile medio di importazione di GNL dagli Stati Uniti è aumentato di 1,85 miliardi di metri cubi pari ad un aumento del 148 per cento.  Ma se poi guardiamo il prezzo che lo paghiamo ci accorgiamo che adesso un miliardo di metri cubi di gas lo paghiamo 1,06 miliardi di euro e prima lo pagavamo 624 milioni di euro, un aumento del 70 per cento. Un bell’affare per i produttori statunitensi non c’è che dire.

Quindi facile capire come il nostro continente stia progressivamente deindustrializzandosi, ma questo in fondo era uno degli obiettivi degli Stati Uniti quando hanno organizzato la guerra contro la Russia per mezzo dell’Ucraina. E la nostra classe politica dove era allora e dove è adesso? Come sempre a rimorchio  alla Casa Bianca. Gli interessi da portare avanti non sono i nostri ma quelli dello Zio Sam altrimenti perché starebbero lì? 

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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