Il segretario del Consiglio di Sicurezza Nazionale e Difesa dell'Ucraina, Alexei DanilovIl segretario del Consiglio di Sicurezza Nazionale e Difesa dell'Ucraina, Alexei Danilov

DANILOV: “I NOSTRI PIANI SULLA CONTROFFENSIVA SONO STATI TROPPO OTTIMISTICI”  

 

Le voci che confermano che la tanto propagandata controffensiva ucraina dell’estate scorsa sia fallita si moltiplicano, e così non potrebbe essere visti gli esigui, quasi inesistenti, risultati ottenuti sul campo. Alle voci critiche in patria ucraina si aggiunge anche quella del segretario del Consiglio di Sicurezza Nazionale e Difesa dell’Ucraina, Alexei Danilov che ha ammesso che la controffensiva di maggio è fallita nei suoi obiettivi.

Per mesi i nostri sempre poco attenti grandi mezzi di informazione hanno riportato notizie che l’esercito ucraino stava lentamente avanzando sul terreno di battaglia e che la cacciata dei russi dal territorio ucraino era questione di ore. Poi osservando le carte ci si accorgeva che le forze armate di Kiev erano riuscite a conquistare solo poche centinaia di metri e avevano riconquistato solamente pochi villaggi composti da, al massimo, alcune decine di abitazioni. Ma non si poteva dire che la controffensiva stava miseramente fallendo perché altrimenti si diffondevano false informazioni.

Adesso che non si contano più le voci che ammettono che la controffensiva è miseramente fallita come la mettiamo? Chi aveva ragione? Chi riportava fantasmagoriche vittorie, chi ci riempiva la testa con false notizie o chi, come me, che affermava che la vittoria sulle truppe russe erano solo menzogne figlie della più bieca propaganda? Non mi interessa avere ragione perché sul campo sono morte decine, se non centinaia, di soldati ucraini che potevano essere salvati semplicemente se prima si fosse evitato la guerra o se poi si fosse deciso di sedersi ad un tavolo per un negoziato. Ma neppure parlare di negoziati a quel tempo si poteva fare perché altrimenti venivi bollato di filo russo. Oggi sempre più voci parlano della necessità di uscire dal conflitto con un negoziato.

Ma tornando alle dichiarazioni di Alexei Danilov, certamente non un putiniano di ferro, in un’intervista alla BBC, altro mezzo di informazione che non mi sembra essere controllato dalla Russia, ha dichiarato che “A maggio, tutti i cittadini del nostro paese volevano che la guerra finisse rapidamente”, ha aggiunto ammettendo  poi che  “C’erano speranze, ma non si sono avverate”. 

Danilov ha sottolineato che i piani di Kiev sui suoi progressi nel conflitto contro le truppe russe erano stati troppo ottimisti. “La gente a volte commette degli errori”, ha detto dimenticandosi però di ricordare che questi errori sono costati la vita a decine di migliaia di soldati mandati sul fronte a morire. Nelle sue dichiarazioni, ha descritto la situazione attuale al fronte come “molto difficile”, affermando che i vecchi “libri di testo” per la guerra, compresi quelli della NATO, “dovrebbero essere restituiti agli archivi” a causa della loro mancanza di utilità.

Ma le speranze dell’alto funzionario di riuscire, grazie agli aiuti occidentali, a ribaltare le sorti del conflitto non si sono spente. Ha infatti espresso la sua speranza che almeno una parte degli aiuti militari occidentali, specialmente quelli statunitensi, “sicuramente raggiungeranno” Kiev. “Se succede che riceviamo un regalo prima di Natale, saremo felici”, ha detto Danilov. “Ma se succede un po’ più tardi, allora non dovrebbe diventare una tragedia”, ha aggiunto. Tanto sul fronte a combattere non ci va mica lui.

Nonostante le difficoltà sia finanziarie che sul campo di battaglia che Kiev sta attualmente affrontando, Danilov ha assicurato che l’esercito ucraino continuerà a combattere. “Posso dire con certezza che non ci fermeremo”, ha affermato.

I media statunitensi negli ultimi tempi sembrano aver cambiato narrazione sulla guerra, infatti se prima dell’inizio della controffensiva e durante la stessa i commenti erano sempre positivi sull’operato delle forze armate di Kiev e sul buon esito del conflitto per l’Ucraina, adesso appaiono articoli molto meno enfatici e più realistici.

In uno di questi articoli il New York Times afferma che per la loro controffensiva, i militari ucraini sono stati addestrati secondo il modello degli Stati Uniti, citando funzionari statunitensi e ucraini.

“La controffensiva del 2023 è stata costruita intorno all’esercito ucraino rifatto a immagine di quello degli Stati Uniti. È stato l’approccio, dicono i critici, che gli Stati Uniti avevano testato in Vietnam, Iraq e Afghanistan, in gran parte infruttuosamente”, si legge nella pubblicazione.

Un metodo di addestramento alla guerra che evidentemente non si prestava a quella in corso in Ucraina, ma si sa che i nostri non sbagliano mai. Metodo questo che ha fatto sì che gli ospedali ucraini siano pieni di soldati feriti, mentre le perdite delle forze armate ucraine sono state alte, secondo le fonti. 

Ora, i leader militari degli Stati Uniti e dell’Ucraina stanno cercando una nuova strategia. Questo arriva, secondo l’articolo, dopo un tentativo di controffensiva fallito e una serie di riunioni di alti funzionari degli Stati Uniti e dell’Ucraina.

L’articolo nota che gli Stati Uniti promuovono l’adozione di una strategia conservatrice che si concentra sul mantenere sotto il controllo dell’Ucraina i territori che già controlla, mentre gli ucraini vogliono andare avanti e attaccare “con la speranza di ottenere l’attenzione mondiale”.

Secondo il quotidiano statunitense, “cambiare le dinamiche è critico”, indipendentemente dalla strategia concordata. “Più a lungo si percepisce che la guerra è stagnante, più difficile sarà ottenere ulteriori finanziamenti statunitensi, dicono gli analisti”.

Quindi la strategia militare degli Stati Uniti e della Nato sarebbe stata fallimentare contro un nemico di pari livello come è la Russia. E’ utile notare che nella sua storia la Nato non ha mai combattuto una guerra con un nemico di pari livello come sta avvenendo adesso. 

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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